Non dimentico quello che ho visto in questi ultimi 24 mesi.

Una rosa di giocatori quasi totalmente disinteressata della maglia che indossava, gente distaccata dalla realtà che sceglieva di giocare o non giocare a piacimento, con questo o quell’altro allenatore, regalandoci due anni da incubo; salvo qualche raro periodo o qualche sporadico individuo.

Una serie di allenatori inermi, tutti al capolinea della loro carriera, tutti con enormi limiti ma soprattutto tutti lasciati da soli; mai sostenuti a dovere da nessuno, mai rispettati dai calciatori che a turno sbuffavano con incosciente regolarità.

Ma soprattutto un gruppo di dirigenti invisibile, totalmente incapace di gestire qualsiasi complicazione che si riversava inevitabilmente sul disperato “mister” di turno.

A capo di questo gruppo di dirigenti, spicca inevitabilmente il direttore sportivo.

Un uomo capace di fare questi acquisti nel 2019/2020: Lirola, Dalbert (prestito), Caceres, Boateng, Badelj (prestito), Pulgar, Ribéry, Pedro, Bobby Duncan, Ghezzal, Cutrone, Igor, Amrabat (poi arrivato l’estate successiva), Agudelo, Koaumé (e altre operazioni minori).

Per poi ripetersi nel 2020/2021, con gli acquisti di: Martinez Quarta, Bonaventura, Borja Valero, Callejon, Barreca, Malcuit, Maleh (in prestito al Venezia, attualmente), Kokorin.

Non voglio parlare delle cessioni, né di disavanzi finanziari (che non ci sono, la cessione di Chiesa ha riequilibrato il tutto, anche se la riscossione avverrà con una lunghissima rateazione).

Voglio solo far presente che queste due liste di calciatori sono state pagate cica 105 milioni di euro complessive (fonte: transfermarkt.it)

Sono quindi per forza trasalito quando nel pre-gara di Cagliari, il nostro Pradè ha dichiarato: “Abbiamo iniziato con il presidente a pianificare il nostro futuro ma la cosa principale adesso è finire bene il campionato, poi avremo le idee più chiare”.

Quindi ricapitolando: il DS sta ancora lavorando per la Fiorentina, lo stesso DS che ha speso 105 milioni di euro in due anni per quella serie di imbarazzanti figuri di cui sopra.

Non solo, sta pianificando adesso il nostro futuro, a maggio… . In ritardo di almeno 5 mesi sulla tabella di marcia. Il futuro una società organizzata deve delinearlo molto prima, non certo quando oramai è il presente.

Ed infine quel “poi avremo le idee più chiare”, che non è una novità: il fatto che fino ad adesso non le avessero avute era pacifico.

Entro la fine di maggio mi aspetto un’inversione di marcia da parte del nostro presidente, una abnorme ammissione di colpa e una serie di novità vere.

Serve una nuova classe dirigenziale, quella attuale è inutile o incapace. Nessuno escluso. La Fiorentina non viene rispettata in Lega (gli arbitraggi di quest’anno lo dimostrano), non è riuscita ad ottenere niente o quasi dal mercato né è stata capace di ottenere il massimo dai suoi tesserati. Non sono solo tre indizi, ma tre certezze di totale inadeguatezza.

E poi dovremo convincere un allenatore di altissimo livello a venire qua per progettare con lui un futuro che deve essere per forza europeo.

Per allenatore di altissimo livello intendo Gattuso come minimo. Lo scorso anno poteva andar bene anche un ottimo prospetto come Juric, ma adesso non più.

Gattuso, De Zerbi, Sarri, Spalletti o qualche nome estero ma che sia di alto profilo, che possa attirare calciatori di alto livello, che possa permettere di gettare basi vere, concrete.

Per fare queste cose servono coraggio, umiltà, intelligenza e molto denaro.

Siccome di questi 4 ingredienti, quello più complicato da avere in casa è l’ultimo (e per fortuna nel nostro caso, non è un problema…) sarà bene correre a trovare gli altri tre e mettersi a lavoro.

La luna di miele è finita, adesso o arrivano i fatti oppure dovremo per forza pretenderli.

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