Il gruppo di Cittadinanza Attiva (foto pre-Covid)

BAGNO A RIPOLI – “La piega che ha preso il ricorso al presidente della Repubblica contro il Centro Viola, promosso dall’esponente di Italia Nostra, professor Leonardo Rombai, non va certo nel solco delle regole democratiche di un paese che vanta una delle più democratiche Costituzioni al mondo”.

Il gruppo civico di Bagno a Ripoli, Per una Cittadinanza Attiva, è sempre stato una voce fuori dal coro in merito alla realizzazione del Viola Park nel Piano di Ripoli.

“Il ricorso al presidente della Repubblica – ricordano – è un diritto/dovere di ogni cittadino o associazione che sia, che può, anzi deve promuovere quando pensa che una norma sia stata violata indipendentemente da essere parte in causa come avviene invece per i ricorsi al Tar”.

“Non ci sono parole appropriate – condannano – per commentare le intimidazioni che il professor Rombai e la sua famiglia stanno subendo in questi giorni da parte di chi non può essere considerato civile ed edotto sulle nostre leggi che riguardano il territorio e il controllo della pubblica amministrazione”.

“La barbarie – aggiungono – ha preso il sopravvento, purtroppo”.

“A differenza di quanto dichiarano il sindaco Casini ed il sindaco Nardella – rilanciano – il nostro Gruppo non solo ha espresso un motivato voto politico negativo sulla scelta di realizzare questo centro, ma ritiene valide le argomentazioni di illegittimità espresse nel ricorso di Italia Nostra”.

“A questo punto – concludono – spetta agli organi competenti dare legittimamente il verdetto finale”.

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