Beh, sicuramente a tutti girano le scatole per come è maturato questo pareggio a Torino… ma ora che sono passate alcune ore dal termine della partita è giusto analizzarla bene e capire cosa sia successo.

Perché una cosa meravigliosa è accaduta: c’era una sola squadra di calcio in campo e quella squadra era la Fiorentina.

Sono settimane che scrivevo che Cesare Prandelli stava lavorando egregiamente e adesso finalmente ne abbiamo avuto tutti la riprova.

La Fiorentina ha giocato meglio del Torino, una serissima candidata alla retrocessione, e avrebbe meritato la vittoria.

I tre punti sono sfuggiti soltanto a causa di una sceneggiata vomitevole di un ragazzo che sta facendo di tutto per salvare la sua squadra ma che in questo caso è decisamente andato oltre.

Belotti ha simulato una testata e non è tanto il suo cadere a terra ad aver dato fastidio, quanto quella ridicola borsa del ghiaccio per due minuti sul suo volto.

Come se non si vedesse tutto dalle tv… . Per sua fortuna gioca in una squadra dalla storia unica, per la quale la città di Firenze prova un amore secondo solo a quello viola e le cose di campo finiscono in campo. Ma questa prima o poi la ripaghi caro ragazzo, sportivamente parlando.

La Fiorentina è stata squadra fin da subito, il Torino però è riuscito in un paio di occasioni a darci problemi a causa della terrificante giornata di alcuni dei nostri ragazzi, per la precisione Pezzella e Castrovilli.

Il giovane centrocampista è al centro di una stagione molto travagliata, fatta di alti e bassi, non trova continuità.

La sua espulsione è tanto plateale quanto ingenua, Cesare con lui sta faticando. Mentre con altri (Ribery ed Amrabat in primis, ma anche con Bonaventura e Martinez Quarta) sta facendo miracoli.

La sua espulsione ci ha dato quasi una spinta in più e poi la straordinaria classe di Bonaventura e Ribery hanno confezionato un super gol, un’esplosione di gioia che ha portato un bel mucchio in campo e un bell’urlo anche a casa mia, come raramente accade.

La Fiorentina è un gruppo e la sciocchezza di Milenkovic (Belotti simula, ma con la squadra in 10 lui non deve certo rispondere in modo così idiota a una banale provocazione) non può non essere pagata soprattutto se il nostro capitano lascia scorrere un pallone delizioso di Verdi che il “Gallo” è costretto ad appoggiare in rete a porta vuota.

Pezzella non è più lui e il suo destino sembra segnato.

La sua richiesta di cessione a poche ore dalla chiusura del mercato aveva stupito e il risultato sul campo purtroppo è molto scarso, sia fisicamente che tecnicamente. Chissà se Prandelli penserà anche a una sua rotazione nelle prossime partite.

A poche ore dal termine del mercato sono arrivati due nuovi calciatori: Malcuit e Kokorin.

Sull’ex terzino del Napoli davvero ci sono mille domande da porsi. Se ci serviva un esterno destro, perché non insistere su uno di nostra proprietà, come Lirola?

Perché poi dovremmo far giocare uno come lui, che rientra da una serie di lunghi e gravi infortuni, che sembra arrivare in prestito secco? Tecnicamente stiamo parlando di un buon calciatore, ma non vedo grande logica su questa operazione.

Al contrario su Kokorin vado controcorrente. Il ragazzo ha avuto un passato molto travagliato, ma per quel che so io tecnicamente è favoloso.

E si è anche presentato ottimamente, parlando delle sue vicende extra-calcio con toni intelligenti e ribadendo più volte che per venire qua si è anche abbassato l’ingaggio.

Per me potrebbe essere davvero la sua grande (e ultima) occasione per far vedere al “mondo occidentale” di cosa sia capace. Avrà bisogno di tempo, ma io sono fiducioso. E solitamente a me, non va mai bene niente.

Dopo tanti anni sono potuto tornare a scrivere un articolo che parlasse di solo calcio. Nessuna vicenda extra-campo, nessun accenno a dirigenti o presidenti, niente di niente. C’è voluto molto tempo, ma Commisso prima e Prandelli poi ci stanno regalando un barlume di normalità. Adesso si pensi ad una Fiorentina forte, confermando Cesare.

Non ci credevo, ma per me merita davvero di rimanere e merita davvero un nuovo progetto.

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