SAN CASCIANO – Gli ambulatori specialistici dell’Arciconfraternita della Misericordia di San Casciano, in viale Tommaso Corsini 35/37, hanno visto nei giorni passati due ex pallanuotiste della Nazionale Italiana, Aleksandra Cotti ed Elena Gigli, effettuare una visita specialistica di medicina sportiva con la dottoressa Beatrice Berti e il dottor Gilberto Martelli, specializzati nel valutare l’idoneità di atleti che fanno sforzi considerevoli.

“Siamo molto contenti – ha detto il direttore sanitario, dottor Paolo Mancini – di dare questo servizio alla popolazione, in particolare a tutti quelli che vanno in bicicletta, fanno nuoto, corrono a piedi oltre ai tanti altri sport. Che avranno una valutazione ineccepibile da parte di questi professionisti”.

“Naturalmente – ha proseguito il dottore – un ringraziamento per quello che ha fatto fino ad oggi, va alla dottoressa Laura Bavecchi Chellini“.

Le due atlete erano accompagnate dal responsabile delle nazionali giovanili femminili di pallanuoto, Giacomo Bini.

“Beatrice Berti – ha detto Bini – che è la nostra dottoressa, ha cominciato la collaborazione qui negli studi medici della Misericordia di San Casciano. Così abbiamo deciso di venire da lei con le prime due atlete poiché si è instaurato un rapporto di stima professionale e di fiducia”.

Purtroppo come tanti altri sport anche la pallanuoto si è fermata a causa del Covid-19: “Dovevamo disputare due campionati mondiali e un campionato europeo questa estate – ha proseguito Bini – Al momento siamo in attesa delle decisioni per ricominciare a praticare il nostro sport. Adesso possiamo svolgere solo l’allenamento dal punto di vista individuale, preparazione fisica, ma non possiamo fare tutta una serie di lavori che prevedono che ci sia la possibilità di contatto”.

“Cerchiamo di farci trovare pronti per settembre – ha aggiunto – se le cose andranno bene, per impostare la prossima stagione, anche se non sappiamo quali saranno gli appuntamenti, salvo che faremo un mondiale Under 20. Ma è tutto da decidere”.

Un momento delicato dunque: “Sì – riflette Bini – perché le ragazze vengono da una pausa forzata che non hanno mai vissuto, per cui andare a riprendere con i ritmi a cui eravamo abituati presenterà dei problemi di gestione abbastanza delicati”.

Ma vediamo in breve chi sono le prime atlete a visita, partendo da Aleksandra Cotti.

“Sono nata a San Giovanni in Persiceto – ci racocnta – sono un ex atleta di pallanuoto, ho iniziato a giocare all’età di 16 anni, ex difensore, sono stata per tanti anni con la Nazionale, prima con quella giovanile poi con quella maggiore. Ho fatto due Olimpiadi, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, poi Mondiali, Europei, Giochi del Mediterraneo, con il club abbiamo vinto scudetti, Coppa Campioni, insomma ho avuto la fortuna di vincere tanto”.

E oggi? “Ho smesso di giocare e sono allenatore della squadra di pallanuoto femminile A1 Rari Nantes Florentia e secondo allenatore della squadra giovanile della Nazionale (insieme a Giacomo) e allenatrice dei portieri”.

Poi, passiamo ad Elena Gigli: “Sono nata a Empoli e ho iniziato a Firenze da ragazzina, ex portiere, ho fatto le Olimpiadi di Atene 2004 vincendo l’oro, poi ho fatto Pechino 2008 e Londra 2012. Oggi sono allenatore dei portieri con la Nazionale ma collaboro anche con le nazionali estere”.

Due parole anche per la nuova entrata negli studi medici, la dottoressa Beatrice Berti: “Sono molto grata alle persone che ho trovato, è un ambiente professionale e allo stesso tempo familiare. Queste sono le due prime atlete della Nazionale pallanuoto che visito qui, dopodiché verranno anche le altre”.

Ovviamente le visite sportive sono aperte e tutti: si può prendere un appuntamento e ogni atleta sarà valutato attentamente

Uscendo dagli studi medici non sono mancate le sorprese; attratti dalla maglietta della Nazionale, ragazzi giovanissimi che praticano già attività sportiva hanno chiesto (e ovviamente ottenuto) gli autografi da parte di Aleksandra e Elena.

Dopodiché le atlete sono state ricevute dal sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi, che ha fatto omaggio allo staff del volume fotografico di “San Casciano in Val di Pesa”.

Una curiosità: entrambe le atlete hanno tatuato su un piede i cinque cerchi olimpici delle Olimpiadi che hanno disputato. 

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