Un autunno all’ombra del benessere, è questa la nuova offerta che il territorio del Chianti, con le sue dolci colline e i panorami seducenti, propone ai turisti in cerca di un’esperienza diversa.

Le pacate giornate di questo inizio autunno, con il sole che ancora accompagna i sentieri tra natura e tradizione, si prestano alle nuove iniziative proposte dal territorio, un modo alternativo di visitare un posto.

Piuttosto che affidarsi ai classici tour guidati attraverso i borghi maggiormente apprezzati della zona, il turismo del benessere ha proposto, per questo autunno, un percorso completamente diverso: tra storia e natura, tradizione e cultura. Nascono così i percorsi di trekking enogastronomici.

Sport e Cibo: la nuova frontiera del turismo in Toscana

Il turismo non conosce crisi: la Toscana con le sue bellezze sia artistiche che paesaggistiche lo sa bene ma il pericolo di saturazione è dietro l’angolo.

Da qui l’ida di percorsi alternativi: i comuni della zona del Chianti si sono adoperati per offrire un’esperienza nuova ai visitatori.

La regione ha da offrire una tradizione più che secolare di prodotti tipici, panorami mozzafiato e paesaggi incantevoli, nei quali la mano dell’uomo si è inserita delicatamente, non alternando l’equilibrio naturale ma cercando con questo una delicata simbiosi.

Punta a questo tipo di valorizzazione del territorio la nuova iniziativa di promozione dei percorsi di trekking enogastronomici: fino a ché l’autunno continuerà ad essere mite, passeggiare sarà sempre un piacere.

Al riparo dalla calura estiva, il più placido sole autunnale, con i campi che si preparano all’inverno, i vigneti colorati dalle tonalità rubino e il profumo delle olive ancora nell’aria, le dolci colline del Chianti hanno appena iniziato a mostrare tutta la loro bellezza.

Valorizzazione dei prodotti e delle specialità locali

I percorsi di trekking enogastronomico sono un ottimo punto di partenza per pensare un tipo di turismo diverso, che non invada i piccoli borghi toscani ma che sappia rispettarli a pieno, dando loro lo spazio necessario a continuare a vivere così come hanno fatto nel corso della storia.

Tutto ciò è possibile attraverso la creazione di un marchio che garantisca l’autenticità, la qualità e la cultura di un prodotto.

Se si considera cosa dice la legge riguardo le etichette alimentari, appare chiaro che un marchio riesce allo stesso tempo a salvaguardare l’autenticità di una tradizione e la salute delle persone, creando quell’importantissimo legame che porta l’identità culturale a condensarsi in prodotto unico.

Nulla meglio del prestigio di un marchio unico al mondo, infatti, può promuovere la tradizione toscana in Italia e nel mondo.

Il trekking enogastronomico si propone di ridare vita non solo ad un prodotto ma anche al territorio nel quale è prodotto. Si tratta di una iniziativa che punta a rivalorizzare l’aspetto salutare della “dieta mediterranea”, un insieme complesso di abitudini alimentari che si basa sulla qualità dei prodotti e che ogni regione italiana interpreta a modo suo.

Un percorso di benessere che, oltre a riattivare le funzioni motorie con salutari passeggiate nella natura, propone anche soste di degustazione di prodotti a chilometro zero, forniti stesso dal produttore, alla base di una alimentazione equilibrata e salutare.

Si tratta di prodotti altrimenti sconosciuti e che solo attraverso un attento processo di valorizzazione possono emergere dall’anonimato del mercato: la loro peculiarità si compone di secoli e secoli di tradizione e cultura che solo un turismo responsabile può degnamente valorizzare.

Trekking enogastronomico

Che la Toscana sia ricca di prodotti tipici non è cosa nuova: tra sagre, eventi gastronomici, degustazioni e taverne tipiche, il turismo dell’IGP è sempre stata una ricca risorsa per la regione.

Con il trekking enogastronomico, tuttavia, si intende promuovere un approccio nuovo non solo ai prodotti ma anche e soprattutto all’intera dimensione della gastronomia tradizionale.

Si tratta di percorsi di circa 10 km attraverso campi, strade asfaltate e sentieri boscosi, con l’obiettivo di raggiungere il cuore pulsante della tradizione toscana: i campi.

Sono percorsi adatti non solo al turista ma anche a chi abita in zona: molto spesso le cose più vicine sono quelle date sempre per scontato e la riscoperta della tradizione non ha più valore per chi viene da fuori che per un autoctono.

I percorsi vedono varie tappe tra fattorie, boschetti in cui crescono in abbondanza porcini e tartufi, campi e paesini del Chianti, alla riscoperta della storia che sorregge ogni prodotto e che lo rende speciale.

I percorsi di trekking più apprezzati

Si tratta di percorsi di circa 10 km attraverso campi, strade asfaltate e sentieri boscosi, con l’obiettivo di raggiungere il cuore pulsante della tradizione toscana: i campi.

I percorsi vedono varie tappe tra fattorie, boschetti in cui crescono in abbondanza porcini e tartufi, campi e paesini del Chianti, alla riscoperta della storia che sorregge ogni prodotto e che lo rende speciale.

Tra i più apprezzati vi è indubbiamente quello che, in 9 km circa, permette di rivivere le dolci colline che da Greve in Chianti portano a Panzano, con tappa nel suggestivo borgo di Montefioralle, che domina il paesaggio circostante con monumentale placidità. Un percorso, questo, che porterà a riscoprire l’autenticità delle carni fiorentine e dell’autentico vino della regione.

Un altro percorso particolarmente apprezzato dagli amanti del buon vino è quello che porta alla riscoperta dell’antica via Romea, per un totale di 10 km, che da Badia a Passignano porta fino alla spettacolare Cantina Antinori, a Bargino, passando per Montefiridolfi, famoso per un castello medioevale mozzafiato.

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