Una immagine del luogo scelto, dal video pubblicato dalla Fiorentina

BAGNO A RIPOLI – Non tutti sono favorevoli al centro sportivo della Fiorentina che sorgerà a Bagno a Ripoli.

C’è chi, come i Verdi, evidenzia che “contrariamente a quanto riportato da alcuni giornali, non si tratta di una zona a rischio degrado da “riqualificare”, bensì di un territorio rurale in grado di fornire importanti “servizi” alla città, alle sue comunità e alle sue attività economiche. Si pensi alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla qualità di un paesaggio a fini turistici, alla mitigazione del rischio idraulico, e alla qualità dell’aria e della vita dei cittadini”.

“Negli ultimi – riprendono – mesi assistiamo ad amministratori e imprenditori sempre più predisposti, a parole, a ridurre l’impatto delle nostre città e a favorire soluzioni che non prevedono consumo di suolo. Nei fatti però un approccio ecologista allo sviluppo delle città sembra ancora molto lontano”.

“Anche nel caso del centro sportivo della Fiorentina – continuano i Verdi – è difficile capire perché non si possano trovare soluzioni per un progetto di questo tipo, soluzioni che vadano davvero a ripristinare aree già artificializzate del comprensorio fiorentino, o a meglio utilizzare aree già destinate a tale funzioni piuttosto che andare ad urbanizzare e cementificare aree verdi residue. L’area di Bagno a Ripoli appare anche abbastanza incomprensibile nel momento in cui la società viola sembra orientata a costruire un nuovo stadio in una zona a nord ovest della Città metropolitana di Firenze”.

“Siamo in un periodo di grandi cambiamenti climatici e di enormi problemi ambientali – ricordano – che incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini, soprattutto nelle città, dove occorre invertire l’approccio ai problemi: ogni residuale area rurale attorno alle città non deve essere considerata come terreno di conquista per nuove infrastrutture ma come bene comune da preservare individuando soluzioni nuove nel migliore utilizzo delle aree già trasformate e urbanizzate”.

“Chiediamo al Comune di Bagno a Ripoli – è il loro appello – di invertire la rotta e non approvare varianti al Piano Strutturale che andrebbero a cancellare dei valori del territorio che non torneranno mai più. Chiediamo nello stesso tempo alla Regione e alla Soprintendenza di perseguire gli importanti obiettivi individuati in questa direzione dal PIT e dalla stessa normativa urbanistica regionale, opponendosi ad un ulteriore consumo di suolo nelle periferie delle nostre città, e in particolare alla trasformazione di 25 ettari di territorio rurale come previsto per il nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli”.

“Nello stesso tempo – concludono – chiediamo a tutti i Comuni dell’area metropolitana fiorentina di individuare aree più idonee ad un progetto di centro sportivo della Fiorentina, che non vogliamo che sia cancellato bensì localizzato in luogo più adeguato. La nostra è forse una voce fuori dal coro, ma riteniamo che la voce “stonata” sia non la nostra ma quella di chi dichiara una cosa (consumo zero del territorio) e poi ne fa un’altra”.

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