CHIANTI FIORENTINO – Il raduno di splendide auto d’epoca “Strade Bianche Vino Rosso”, organizzato dalla Scuderia Biondetti di Firenze nella mattina del 6 ottobre, è cominciato con l’accoglienza dei partecipanti in piazza Buondelmonti, a Impruneta, e la verifica dei mezzi.

Da lì è partita una sfilata che, attraversando il Chianti fiorentino, ha portato i partecipanti al castello di Monsanto (Barberino val d’Elsa) dove, nel pomeriggio, è stato assegnato il trofeo istituito dall’Aci di Firenze.

La manifestazione, giunta alla quinta edizione, è dedicata alla memoria dell’architetto e professore Roberto Segoni.

La carovana ha transitato anche da Montefiridolfi dove, oltre che per cogliere l’occasione di vedere pezzi di storia dell’automobilismo, era attesa anche per altro.

Fra i partecipanti al raduno c’era anche Pierluigi Ugolini, un gagliardo ottantenne fiorentino di origini montigiane. La settimana precedente alla manifestazione era stato in paese a salutare i vecchi amici ed avvisare del transito della carovana di cui avrebbe fatto parte anche lui.

Però, quando è tornato a Firenze per pranzo, non ha più trovato il mazzo delle sue numerose chiavi (comprese quelle di casa) ed ha chiamato uno degli amici che aveva salutato da poco per chiedergli di andare, il prima possibile, a cercarle.

Ha descritto il percorso che aveva fatto a piedi e suggerito che, il posto più probabile dello smarrimento, era il centro della piazza; cioè dove si era tolto la giacca.

Ma le ricerche, nei luoghi della sua giovinezza che Pierluigi era stato a visitare non hanno dato frutti e l’amico ha richiamato per informarlo e rassicurarlo che, in caso di rinvenimento del mazzo disperso, sarebbe stato subito avvisato.

La situazione è stata risolta, nel pomeriggio, da un’altra telefonata da Firenze. Le chiavi erano state ritrovate: non avevano neanche lasciato la casa dell’Ugolini ma, alla partenza, erano rimaste infilate nel portone del garage.

Un fatto del genere, fra amici, non poteva “passar liscio”. Il distratto ex paesano è stato salutato dai montigiani con il tintinnio di chiavi e da un mazzo che penzolava dalla porta di quella che era stata la sua abitazione nel dopoguerra. Oltre lo “scampanellio” ha ricevuto anche la riproduzione di una cartolina d’epoca raffigurante la piazza del paese che comprende anche la sua vecchia casa.

Oltre lo scherzo, grande bellezza e spettacolo donato, in piazza di Montefiridolfi, da una cinquantina di pezzi rari su quattro ruote.

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