SAN CASCIANO – In occasione dell’evento del 14 dicembre allo Stadio Comunale di San Casciano abbiamo incontrato alcune “Vecchie Glorie”, che parteciperanno alla giornata di calcio e ricordi dal titolo “Old School G. S. Misericordia”.

Come Cesare Picca, terzino, classe 1970 e proprietario della Farmacia Marzucco a Cerbaia, pronto come non mai a rimettere gli scarpini.

Ha conosciuto la squadra di calcio amatoriale più longeva del paese in qualità di Fratello della Misericordia: “Allora – spiega – la squadra era composta dai volontari della Confraternita. Ci sono entrato dopo gli under 18 a Cerbaia, perché c’erano altri ragazzi con cui facevo il turno. Sarà stato l’88 e l’allenatore mi pare fosse Graziano Salvini”.

Cesare ha giocato nella “Mise” dai 18 anni fino ai 35. Col tempo è diventato presidente della squadra (ruolo che ha mantenuto per un po’ anche dopo aver smesso di giocare a causa di un problema al legamento) e ha svolto i compiti del cassiere.

“Tutte le settimane – ricorda – dovevi presentare le note e il pagamento dell’arbitro per il campionato. Ancora non c’era la mail, quindi andavo in piazza della Libertà a prendere il bollettino. Qualcuno doveva farlo: io studiavo, ero più libero e facevo l’università a Firenze”.

Gli aneddoti iniziano dai tempi al campo di Gabbiano, accanto alle Cantine del Grevepesa: “È tutto buche e piccolissimo. Tra l’area e il fallo laterale ci correrà un metro”.

“Infatti una volta ho fatto goal quasi dal limite della nostra area. La Curia – spiega Cesare – ci dava questo campo in affitto a centomila lire l’anno. Lì si faceva tutto da noi. Si tagliava l’erba, si tracciava le righe e si puliva i bagni. Non c’era l’acquedotto e, d’estate, quando si cominciava a far gli allenamenti, tutti si portava una stagna d’acqua per riempire il pozzo, altrimenti non si faceva la doccia”.

“Negli spogliatoi – aggiunge – non c’era riscaldamento ed era come essere all’aperto. Il cemento era dipinto con lo smalto, così si piastrellò da noi”.

A dirigere i lavori, Adolfo Anichini e Ilario Pastaccini. “Per fare tutte queste cose insieme l’attaccamento tra di noi era alto… quello delle piastrelle meno – sorride – perché a un certo punto calarono e alla fine erano fatte a U”.

Viste le condizioni degli spogliatoi di Gabbiano, che Cesare definisce “di mattoni ed eternit”, venne l’accordo col campo sportivo di San Casciano: “Si pagava un po’ d’affitto, ma essendo la Misericordia ci hanno sempre voluto bene. Si faceva tutte le domeniche il servizio di ambulanza e loro ci davano in cambio due partite l’anno gratis. Gli allenamenti si facevano nel campino tutto terra che c’era prima di quello attuale per il calcio a 7. A quei tempi anche lì c’erano sassi e buche”.

In squadra, tra gli altri c’erano Marco Matteuzzi, Fabrizio Tognotti, i fratelli Coli, Aldo Anichini, Francesco Zecchi e il giocatore più talentuoso della storia della “Mise”, Paolo Zanieri.

“A me però non ha mai fatto la sua famosa “capannuccia” – tiene a dire Cesare – con la quale saltava tutti i difensori”.

“I calciatori più scarsi – scherza – sono stati invece Giovanni Panzani, Cristiano Viviani e Stefano Mugnai!”.

Un episodio ha per protagonista “Guidino” Marranci, a cui un avversario disse “T’aspetto fuori” e a cui Guido rispose “Bisogna vedere se t’aspetto io”; un altro la volta contro il San Felice: “Si giocava al Galluzzo e c’era una forte rivalità. S’andò in vantaggio e si imitò il trenino che facevano i giocatori del Bari. Poi però si prese altri 5 goal”.

“Spesso – continua – si giocava con le maglie viola, perché il magazziniere della Fiorentina, quando cambiava lo sponsor tecnico, ci dava le vecchie divise. Poi però sono sparite tutte e a me n’è toccata una sola”.

Cesare riconosce che era un aiuto, perché già allora il gruppo era autofinanziato. Per questo comprende le problematiche dell’attuale rosa: “Immagino che 5.000 euro per fare il campionato sia difficile trovarli. Anche noi s’è sempre faticato per avere gli sponsor, poi ora ci vogliono fatture e partite IVA”.

Tra i mister elenca ancora Fabrizio Moschini, molto attento, e il famigerato Bruno Bruschettini: “Bruno è stato un bravo allenatore, una persona competente e d’esempio dal punto di vista del calcio, ma soprattutto da quello personale”.

Cesare ringrazia per la bella iniziativa: “Nelle società magari qualcuno rimane o qualche figlio gioca nelle giovanili. Qui è una situazione un pochino a sé e perdere i contatti è facile”.

“Noi rappresentavamo la Misericordia – conclude – ma comunque giocare in questa squadra non è come giocare in una qualunque: questa sì che ce n’ha di storia”.

Per rivedere Cesare in campo insieme ai suoi compagni vecchi e nuovi L’appuntamento è venerdì 14 dicembre alle 19.30 allo stadio comunale di San Casciano. Partita + cena. Prenotazioni al 3338001685.

Martina Mecacci

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