Francesco Colombini in maglia Ponsacco

TAVARNELLE – E’ una settimana di grandissima attesa a Tavarnelle: domenica 2 dicembre infatti al “Pianigiani” arriva la capolista Ponsacco. E non sarà una partita come tutte le altre.

Sia perché sarà la prima con il ritorno ufficiale in panchina di Roberto Malotti, in sella da un paio di settimane ma che ancora non è tornato a calcare l’erba in partita, lasciando l’incombenza, fino a domenica scorsa a Scandicci, al secondo Simone Gori.

Ma anche perché torneranno a Tavarnelle due ex che sono andati via non proprio senza polemiche: Matteo Caciagli e quel Francesco Colombini “indiziato” numero uno per il fatto che quella del Ponsacco sia la difesa… meno battuta del girone E di Serie D.

E proprio con Colombini SportChianti ha fatto una lunga chiacchierata alla vigilia del suo ritorno in terra chiantigiana.

Francesco Colombini in maglia San Donato Tavarnelle durante la scorsa stagione

Francesco, che ricordi porti con te dei tuoi mesi in maglia San Donato Tavarnelle?

“Bellissimi perché eravamo un grande gruppo e lo dimostrano i risultati che siamo riusciti ad ottenere: finale di Coppa Italia di Serie D, persa ai rigori con il Campodarsego, e salvezza tranquilla”.

Premesso che hai trovato una super sistemazione a Ponsacco, con una squadra di assoluto rilievo… ti è dispiaciuto lasciare la società gialloblù?

“Molto e non lo dico per piaggeria ma perché, nei mesi che sono stato lì, ho sentito davvero l’affetto di tutto l’ambiente. Me ne sono andato perché mi è capitata un’occasione importante e ho deciso di coglierla. E’ stata una scelta, non semplice, ma a volte nella vita vanno fatte. Però porto il San Donato Tavarnelle nel cuore”.

Che partita ti aspetti?

“Molto difficile perché il San Donato è una squadra forte. E poi conosco bene mister Malotti: è un tecnico sanguigno, che riesce ad ottenere dai suoi giocatori il 110% e certe partite le sente in modo particolare. Sono sicuro di una cosa: per tornare a casa con un risultato positivo, anche noi dovremo sputare sangue perché i gialloblù non molleranno di un centimentro fino alla fine”.

C’è qualcuno che temi in modo particolare?

“Hanno sicuramente individualità molto importanti: penso a Frosali, che per me è un difensore fortissimo, ma anche a Pozzi e Giordani in avanti. Ma più che i singoli, temo il collettivo: il San Donato Tavarnelle è un gruppo fatto di giocatori pronti sempre a darsi una mano l’un con l’altro. E questa è una grande arma nel calcio”.

C’è qualcuno che saluterai con particolare piacere?

“Tutti. E con enorme piacere. Mi spiace se qualcuno non ha gradito la mia scelta, ma io mi porto San Donato nel cuore e spero nessuno mi serbi rancore; perché io, davvero, non ne porto a nessuno. Anzi, sono stato benissimo”.

Come vedi questo ritorno di Malotti a Tavarnelle?

“Per il San Donato è un grandissimo colpo perché, per me, stiamo parlando di un super-allenatore e sono certo che porterà in dote tanti punti. Sono conteno anche di rivederlo domenica: per me, infatti, è come un padre. Mi ha voluto bene e anch’io gliene voglio tanto. Spero che a fine partita ci siamo modo di salutarci come si fa con le persone a cui si è legati”.

Matteo Pucci

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