TAVARNELLE – Una partita perfetta, con una sola nota stonata: l’espulsione di Vieri Regoli che non consentirà al numero dieci gialloblù di giocare la finale di Coppa Italia.
Ma quella giocata dal San Donato Tavarnelle al “Pianigiani”, in un 25 aprile da ricordare, è stata una partita a dir poco perfetta.
Ben interpretata fin dall’inizio. Dominata in lungo e in largo. E le pagelle di SportChianti non possono che… prenderne atto.
SAN DONATO TAVARNELLE
GIUSTI: 7. Coraggioso nelle uscite, si esibisce anche in un paio di salvataggi spettacolari. Compensa con la reattività e l’esplosività un fisico non proprio imponente.
DI RENZONE: 7,5. Nessun sbavatura. Duro al punto giusto. Come terzo difensore a destra nel 3-5-2 disegnato da mister Roberto Malotti sostituisce, peraltro in un ruolo non suo (ma che forse visti i risultati lo sarà), in maniera ineccepibile Frosali (squalificato) e Manganelli (in panchina, al rientro da un infortunio).
COLOMBINI: 7,5. Da quando è arrivato lui e con la difesa a tre, i gialloblù sono diventati una fortezza difficile da scalare. “Se fosse anche un pochino più veloce potrebbe giocare in Serie A” si sente dire in tribuna. Leader difensivo come pochi.
PICASCIA: 8. Dove lo metti, lui gioca. Mezzo voto in più rispetto ai compagni di reparto per la sua polivalenza, merce rara da trovare. In formato… Fabio Cannavaro: anticipa, svetta più in alto anche di avversari ben più prestanti, “spazza” quando c’è da far legna e andare poco per il sottile. Mai intimorito. Colonna.
VECCHIARELLI: 7,5. Cosa vuoi dire a un classe ’98 che presidia così la sua fascia? Che sale e copre con i tempi giusti. E che segna anche un gol bellissimo. Solo… bravo.
MOTTI: 7. Esempio di come si possa essere decisivi entrando a partita in corso. Lui, esterno offensivo, si adatta a sostituire Vecchiarelli su tutto l’out. Tosto, compie un paio di uscite difensive niente male. E si lancia anche in attacco senza paura. Sorpresa.
DI VITO: 6,5. Partita tutta di sostanza. Pendolo di equilibrio tattico. Anche lui deciso nei contrasti e sempre pronto a dare una mano ai compagni.
CACIAGLI: 7,5. Capitano di pochi discorsi e molti fatti. In mezzo al campo detta legge, compie due-tre chiusure che denotano un senso della posizione perfetto. Calcia una punizione che meritava di finire in fondo al sacco. Si procura un rigore che doveva essere fischiato.
FAVILLI: 7. Anche lui classe ’99, è la degna spalla di Caciagli. Ordinato, geometrico, non si fa mai prendere in mezzo dagli avversari.

PETRACCHI: s.v.
CELA: 7,5. “Un cavallone che non ha paura di nulla” dicono di lui. “Se giocasse tutte le partite al massimo sarebbe ampiamente da categorie superiori” dicono altri. Parte sparato, corre, lotta, pressa, garantisce i ribaltamenti di fronte. Fra la metà del primo e l’inizio del secondo tempo cala un po’, ma poi piazza il delizioso assist del 2-0 a Vecchiarelli. Partita… sì.
RINALDINI: 6,5. Un po’ di minuti di corse a perdifiato. Entra in partita con il piglio giustissimo. Sfiora anche la rete del 3-0.
REGOLI: 6. Prendiamo per buono che la motivazione dell’espulsione sia quella indicata dall’arbitro, ovvero uno sputo all’avversario. Il voto è la media fra il 4 che meriterebbe in questo caso e l’8 (e stiamo bassi) che avrebbe meritato fino a quell’istante. Giocatore di categoria superiore, tocchi, visione di gioco, intesa con il compagno di reparto. E l’assist per l’1-0 da cineteca.
GIORDANI: 7,5. Il Cobra torna a mordere nel giorno più importante. Si intende alla perfezione con Regoli, al quale prima serve un assist al bacio. Poi, ricambiato, con un diagonale perfetto manda in orbita i gialloblu.
POZZI: 6,5. Venti minuti molto buoni. Corre, sbuffa nel gran caldo, prende qualche punizione importante. E con una serpentina in area di rigore rischia anche di scolpire il 3-0 sui titoli di coda. Coinvolto.
ALLENATORE, ROBERTO MALOTTI: 10. Partita perfetta. Gli uomini giusti al posto giusto, nonostante dietro non possa schierare due di peso come Frosali e Manganelli. Anche chi non ha mai visto una partita di calcio capisce che l’ha preparata in modo splendido. Il suo San Donato Tavarnelle gira come un orologio senza perdere un colpo. E anche in 10 contro 11 non deraglia. Anzi.
POTENZA
BREZA: 6. Incolpevole sui gol, compie un paio di interventi importanti.
RUSSO: 5. Fallo da “arancione” dopo pochi minuti nel primo tempo. Travolto dall’intesa Giordani-Regoli.
UNGARO: 5. Primo tempo da incubo. Riesce a rilassarsi (ma mica tanto) solo in 11 contro 10.
DI SOMMA: 5. Come sopra.
VACCARO: 5,5. Impalpabile.
PANICO: 5,5. Vedi alla voce… Vaccaro.
COCCIA: 5. Capigliatura da mohicano. Partita molto meno “guerriera”.
ESPOSITO: 5,5. Prova a dare ordine in una mediana che soffre tantissimo.
DIOP: 5,5. Dinamico, ma viene annichilito dalla cerniera centrale tavarnellina.
DI SENSO: 6,5. E’ quello che fra i rossoblu, nonostante tutto, ci crede di più.
GUADALUPI: 5,5. Di lui si ricorda solo un tiro da lontano ben deviato da Giusti.
SICLARI: 5,5. Una buona occasione. Una puntata verso rete fermata da una coraggiosa uscita di Giusti. E stop.
COPPOLA: 5,5. Niente da segnalare.
BIANCOLA: 5,5. Un destro ben parato da Giusti. Limitato alla grande da un Motti che, pur fuori ruolo, giganteggia in fase difensiva.
FRANCA: 5,5. 27 minuti in campo, zero possibilità di modificare il corso della partita per l’uomo di maggior carisma ed esperienza.
ALLENATORE, NICOLA RAGNO: 5. Schiantato da Malotti, con il quale compete solo per le urla a bordo campo. Partita storta.
ARBITRO, GIORDANO DI NOVARA: 5. Riesce ad arbitrare male una partita tranquilla. Sull’espulsione di Regoli non possiamo sapere se sia vera la sua versione (sputo sì) o quella di Regoli e dei tavarnellini (sputo no).
Matteo Pucci
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