CERBAIA (SAN CASCIANO) – Paolo Mannucci, classe 1964, si avvicina al mondo del calcio all’età di 14 anni nel 1978 con la maglia del Bagno a Ripoli, l’unica vestita da giocatore.

La carriera da calciatore non è delle più esaltanti: numerosi infortuni tengono Mannucci lontano dal campo di gioco, anche se il suo tesseramento in maglia giallo-blu si concluderà solo all’età di 32 anni.

L’INIZIO DELLA CARRIERA A SAN CASCIANO

La carriera da allenatore di Paolo inizia nella stagione 96-97 con la categoria Allievi classe 1980 della Sancascianese.

“Quell’anno – racconta Mannucci – è stato per me davvero speciale. Non tanto per il secondo posto in classifica, quanto per la nascita di mia figlia Elena. A lei ho trasmesso tutta la mia passione per il calcio ed attualmente milita tra le file dell’Empoli Ladies in Serie B. È il mio orgoglio”.

L’ALBERETA E IL RICORDO DEL “CAIMANO”

Nella stagione 99-2000 arriva per Paolo la prima occasione per allenare una prima squadra: la proposta riguarda l’Albereta Calcio, al tempo militante in Terza Categoria.

Il momento per Paolo non è dei migliori. Pochi giorni prima dell’inizio del campionato subisce una grave perdita: scompare suo padre.

“Il calcio – ci confida Mannucci – oltre alla mia famiglia, è stato un fattore fondamentale per superare quel momento difficile della mia vita privata. Quell’anno riuscimmo addirittura a vincere la finale Play-Off contro il Trocedo (frazione di Rignano sull’Arno), grazie sopratutto ad uno strepitoso giocatore di quasi due metri d’altezza e con un piede sinistro da favola: Simone Salvadori, detto Il Caimano”.

“Lo chiamavamo così – spiega Mannucci – grazie alla sua strepitosa prestanza fisica. Era davvero mostruoso”.

L’Albereta è stata per Paolo più di una semplice squadra di calcio. Mannucci frequentava infatti da ragazzo la compagnia della Nave a Rovezzano, frazione di Firenze dalla quale proviene proprio l’Albereta Calcio.

“Fu per me – afferma Mannucci – un piacevole ricongiungimento col passato, poter tornare ad allenare in quei posti in cui avevo trascorso i momenti più belli della mia gioventù.”

ALL’ANTELLA E LE GRANDI… RIVALITA’

Terminata la piacevole permanenza all’Albereta, nella stagione 2002-03 Mannucci viene ingaggiato dall’Antella per la categoria Juniores Provinciali.

Fin da subito si instaura un grande feeling con l’ambiente e riesce così ad aggiudicarsi il primo campionato della sua carriera.

“All’Antella – ricorda Mannucci – eravamo seguiti da tantissimi tifosi. Vi era un forte campanilismo, pensate che l’anno del derby contro il Valdema i tifosi più anziani si rifiutarono di seguirci in trasferta, giustificandosi col fatto che a Grassina non ci avrebbero mai messo piede.”

QUATTRO ANNI ALLA SAMBUCA

Dopo l’esperienza con gli Juniores dell’Antella ed una breve parentesi ad Incisa in Prima Categoria, Mannucci si stabilizza per ben quattro stagioni alla Sambuca.

Qui lavora in serenità ed armonia con tutto l’ambiente, riuscendo quasi sempre a raggiungere gli obbiettivi stagionali prefissati.

LA SVOLTA: L’IMPRUNETA TAVARNUZZE

Nella stagione 2009-2010 arriva per Paolo la svolta. Si ritrova ad allenare l’Impruneta Tavarnuzze in Seconda Categoria.

Dopo aver raggiunto una salvezza tranquilla al suo primo anno da allenatore dei verde-azzurri, il secondo si aggiudica subito il campionato.

“Quell’anno la vittoria del titolo – racconta Mannucci – è stata davvero inaspettata. Sapevo che vi erano 4/5 squadre superiori a noi tecnicamente, ma la differenza alla fine l’hanno fatta una coesione di squadra pazzesca ed un killer dell’area di rigore come Kennys Sousa“.

AL NOVOLI… SI FA LA STORIA CON LA COPPIA DEL GOL

Conclusasi anche l’esperienza in verde-azzurro Paolo passa al Novoli in Seconda Categoria per la stagione 2012-2013.

“In 49 anni di storia – ci tiene a spiegare Mannucci – il Novoli non aveva mai vinto un campionato di Seconda Categoria, per questo vincere lì è stato ancora più bello. Gran parte del merito va però alla coppia d’attacco Sousa-Lotti che in quell’annata sfiorarono i 50 gol complessivi. Mai avuta in tanti anni di calcio una coppia di attaccanti così prolifica”.

DALLA GINESTRA ALL’ATLETICO IMPRUNETA. E TANTA AMAREZZA

Al termine dell’annata però, a causa di una differenza di vedute con la dirigenza, a sorpresa Paolo non viene confermato per la stagione successiva.

Mannucci trascorrerà allora un anno alla Ginestra in Prima Categoria per poi passare all’Atletico Impruneta nella stagione 2014-2015.

“Ricordo di un ambiente che a noi piaceva tantissimo. – afferma nostalgico Mannucci – Allo Stadio dei Pini di Impruneta si respirava davvero aria di calcio”.

Per il terzo anno consecutivo di Seconda Categoria, Paolo riesce ad aggiudicarsi così un altro campionato. L’entusiasmo di aver trovato un ambiente perfetto si sgretola però nella stagione successiva in Prima Categoria.

“Per la prima volta in tutta la mia carriera – ricorda amareggiato Mannucci – mi sono sentito umiliato come persona e non solo come allenatore. Disputai infatti la gara contro l’Olimpia Palazzolo come allenatore già esonerato. Tutti sapevano che al termine di quella partita non sarei più stato l’allenatore dell’Atletico Impruneta. Tutti, tranne me”.

“La vera beffa – prosegue Mannucci – è stato sentirmi dire dal direttore generale al termine dell’incontro che, anche se quella partita l’avessi vinta, sarei stato esonerato comunque”.

IL PRESENTE A CERBAIA

Oggi Paolo, dopo la grossa delusione della passata stagione, è divenuto allenatore del Cerbaia e sembra aver ritrovato quell’entusiasmo che credeva perduto.

“A Cerbaia – conclude Mannucci – ho trovato una società ambiziosa ed un gruppo fantastico. Nel corso dei miei anni di calcio la cosa di cui vado più fiero non sono tanto le mie vittorie quanto i rapporti umani che ho instaurato con le tante belle persone con cui sono entrato in contatto”.

“Ancora oggi – conclude – ho giocatori come BadiniFossiDamiani e Sousa che mi seguono da molti anni e con i quali ho instaurato un rapporto che va oltre il gioco del calcio”.

Duccio Becattini

Redazione
La redazione di SportChianti dà spazio, ogni giorno, a tutti gli sport nei comuni chiantigiani: calcio, pallavolo, basket, pallamano, baseball, karate, danza, ginnastica, ciclismo...