Duccio Brenna in campo, foto di Claudio Brenna

BARBERINO TAVARNELLE – Ventitrè anni, fascia di capitano che si alterna al suo braccio insieme a quello di Matteo Caciagli. Nonostante la giovane età è ormai da anni una colonna del San Donato Tavarnelle.

Il leader della difesa di Paolo Indiani, Duccio Brenna, sta portando a compimento un’altra splendida stagione in maglia gialloblu.

Stavolta, però, con una classifica abbagliante. E la concreta possibilità di centrare una storica promozione in Lega Pro. Che qui sarebbe qualcosa più di un sogno.

SportChianti lo incontra a poche ore da un’altra grandissima soddisfazione, ovvero la laurea in Scienze della Comunicazione conseguita presso l’Università degli Studi di Firenze.

Festeggiata, oltre che con familiari e amici, anche con alcuni compagni di squadra.

Duccio innanzi tutto partiamo dall’attualità: ti sei laureato. Raccontaci un po’…

“Per me è un traguardo importante essere riuscito a portare avanti due impegni così importanti. E’ un qualcosa di cui vado orgoglioso; essere riuscito a mantenere un equilibrio tra calcio e studio vuol dire tanto per me. È stata una giornata che ricorderò a lungo”.

Foto post laurea con alcuni dei compagni di squadra

Andiamo… in campo: ti saresti aspettato una stagione del genere a inizio anno?

“I presupposti per fare una stagione importante c’erano, ma onestamente non ci aspettavamo di essere primi in classifica a più due punti a sette giornate dalla fine. È il frutto di tanto lavoro che facciamo ogni giorno sul campo”.

Adesso siamo di fronte a un vero e proprio rush finale con il Poggibonsi, con tanto di scontro diretto in casa loro il 27 aprile: dove e come si deciderà secondo te?

Ogni partita sarà una finale, e come tale andrà affrontata. Non ci sarà secondo me un momento specifico, sarà la continuità di prestazione e la voglia di raggiungere un obiettivo importante che farà la differenza. Lottare su ogni pallone come se fosse l’ultimo è la strada da seguire”.

Al San Donato Tavarnelle sei un “vecchio”: chi ti ha colpito di più quest’anno fra i nuovi arrivati? E fra quelli che già c’erano?

“Se devo fare dei nomi in particolare penso a Buzzegoli, Cardelli e Marzierli. Russo era già una conoscenza dalle nostre parti. Ma non credo che siano stati i singoli a fare la differenza, ma la forza del gruppo che si è creata, anche grazie all’esperienza portata dai giocatori più “vecchi”. Anche i vari Caciagli, Regoli hanno un ruolo fondamentale nello spogliatoio. La loro esperienza ha aiutato la crescita di noi giovani”.

Paolo Indiani: che tipo di allenatore è? E quanto di suo c’è in queste due stagioni stra positive?

“È un allenatore che ti tiene sul pezzo ad ogni allenamento. Sta riuscendo a tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Sicuramente la crescita di ogni componente di questa squadra è merito suo, anche se ancora c’è da migliorare se vogliamo raggiungere obiettivi importanti”.

Su chi punti dei tuoi compagni per queste ultime giornate di campionato?

“Su nessuno in particolare, punto sulla voglia del gruppo. È una stagione importante e questo deve darci lo stimolo a dare ancora qualcosa in più”.

Guardiamo, infine, un po’ al futuro (anche se ancora non si sa se in Serie D o in Lega Pro…): dove ti vedi il prossimo anno?

“È una cosa a cui non voglio pensare, sento di aver qualcosa da concludere qua. Poi una volta finita la stagione parleremo del futuro. Tavarnelle per me è una seconda casa ormai, sento che la società mi vuole bene. Quando sarà il momento parleremo di futuro”.

In campo, foto di Claudio Brenna

@RIPRODUZIONE RISERVATA