TAVARNELLE – Chi ha visto la partita di mercoledì scorso a Bastia Umbra non aveva dubbi: il tempo di Massimo Fusci sulla panchina del San Donato Tavarnelle era finito lì.
Adesso però è ufficiale: salta la panchina del San Donato Tavarnelle. Al posto di Fusci, nella delicatissima sfida di domenica prossima contro la Sinalunghese al “Pianigiani”, siederà intanto Simone Gori, che guiderà l’allenamento del sabato mattina.
Quella sconfitta in terra umbra, arrivata al termine di otto giornate stranissime, con due vittorie nelle prime due (ma contro Viareggio e Prato ancora cantieri aperti), quattro pareggi (molti dei quali dopo essere stati in vantaggio) e la sconfitta di Agliana (anche qui, dal vantaggio 1-0 alla sconfitta 2-1), è stata la ciliegina su una torta senza zucchero.
Una scelta, quella di Fusci, per un ritorno che a inizio stagione in molti non avevano apprezzato: accettato sì, ma non apprezzato.
Una decisione rispettata (del resto si fa così, una volta deciso si rema tutti nella stessa direzione) ma non condivisa da tanti. In società e sugli spalti.
Quell’atteggiamento nell’intervallo di Bastia poi, con la squadra in piena confusione contro l’ultimissima in classifica, e il mister che è rimasto un minuto solo nello spogliatoio, ha contribuito a creare ulteriori dubbi nella dirigenza.
Acuiti dal primo allenamento post Bastia: calma piatta. Troppa.
Una squadra senza nerbo, senza idee, con elementi che la scorsa stagione erano stati decisivi e che quest’anno si sono persi fin dall’inizio, sono stati ulteriori motivi di riflessione.
Per la terza volta nelle ultime tre stagioni quindi il San Donato Tavarnelle cambia guida tecnica a campionato in corso. Mai però era successo dopo solo otto giornate.
Domenica prossima, come detto, in una sfida da vincere a tutti i costi (visto che poi il calendario proporrà le più forti del girone), in panchina andrà il vice di Fusci, Simone Gori.
Ma ovviamente il presidente Andrea Bacci e tutta la dirigenza sono al lavoro per trovare un sostituto: e in molti, a Tavarnelle, sognano il clamoroso ritorno di Roberto Malotti.
Perché, si sa, “Certi amori, non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano…”.
E fra il mister fiorentino e la società gialloblù (e i suoi tifosi) i mesi da dicembre a giugno scorso sono stati mesi di amore vero.
Matteo Pucci
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