BARBERINO TAVARNELLE – Una lunga lettera aperta, affidata ai canali social, in cui ha raccontato tutte le sue emozioni per la vittoria del campionato con gli Juniores provinciali della Libertas Barberino Tavarnelle.
Una vittoria per nulla scontata, quella di una squadra nata tre anni fa, perché la società arancio bianco blu ci ha creduto e l’ha voluta fortemente.
Così come ha voluto fortemente lui, Giacomo Conti, alla guida. Il suo vice, Edoardo Santagati. E tutto il magnifico staff che ha circondato i ragazzi.
E ora, a stagione conclusa in gloria, dopo la chiusura di ieri, domenica 27 aprile sul campo di San Donato in Poggio, è lo stesso Conti a raccontarla a cuore aperto. Così…
“Alla fine della scorsa stagione, in tanti mi dicevano che avevamo ottenuto il massimo, che sarebbe stato praticamente impossibile ripetere o migliorare quanto fatto, perché quell’annata era stata quasi perfetta e tutto il gruppo squadra doveva essere rivoluzionato per ragioni di età e ciclo concluso.
Io stesso avevo tanti dubbi e timori, mi sentivo “svuotato” mentalmente e fisicamente.
Il presidente Matteo Cibecchini l’ha capito e non ci ha mai forzato, ci ha fatto prendere il nostro tempo per poter pensare e, con l’arrivo del nuovo direttore sportivo Fabio Ercolino, insieme abbiamo deciso di continuare.
Nei mesi di giugno e luglio, abbiamo iniziato a costruire la squadra: una marea di incontri, riunioni, messaggi per cercare di portare a Barberino i ragazzi che avevamo individuato e che pensavamo potessero alzare ulteriormente il livello che avevamo raggiunto e che potessero farci fare quel salto di qualità che tutti auspicavamo.
Risultato? 17 ragazzi nuovi rispetto all’anno precedente. Giorno dopo giorno, stando insieme, imparandoli a conoscere, abbiamo preso consapevolezza che tutte le scelte che avevamo fatto erano giuste.
Per come vedo il calcio, la prima cosa importante in un gruppo di giocatori, ancor prima del valore tecnico, è l’aspetto umano, e la realtà dei fatti è che il nostro gruppo è composto da Uomini con valori importanti, oltre che con una qualità tecnica elevata.
Abbiamo iniziato benissimo, poi come spesso accade, nella vita e nel calcio, un momento di difficoltà, un mese tremendo tra infortuni, squalifiche con tre partite ed un solo punto fatto.
Dopo la sconfitta di Legnaia, l’orizzonte sembrava tutto nero, l’obiettivo che ci eravamo dati sembrava così lontano quasi da essere irraggiungibile.
Poi ci siamo parlati, in un lunedì freddissimo di novembre.
Ho detto che se insieme eravamo disposti, con sacrificio, a continuare ad allenarsi con intensità e serietà, ad essere sempre presenti, ad anteporre il gruppo all’io personale, a credere fortemente in quello che facevamo, a voler bene ai compagni di squadra, a non ricommettere errori di comportamento in campo, a non pensare che niente fosse scontato o sicuro, ad avere quella “fame” e cattiveria giusta ogni partita e a fare qualche rinuncia, allora veramente potevamo raggiungere traguardi importanti.
Avevo la certezza di questo.
Dovevamo solo “correggere” alcune cose.
Da lì siamo partiti e non ci siamo più fermati.
Sedici vittorie e due pareggi.
Ed oggi la storia è lì davanti a tutti.
Penso che ancora nessuno di noi abbia ben realizzato quello che questi ragazzi hanno raggiunto.
Un risultato frutto di un percorso iniziato tre anni fa quasi per caso, con parole d’ordine come dedizione, costanza, sacrificio ed immensa passione.
Un risultato che questi ragazzi meravigliosi hanno meritato fortemente, perché veramente mai come quest’anno ho avuto la fortuna di allenare un gruppo così forte, e perché sono sicuro che nessuno più di loro meritava questo incredibile epilogo.
Sarò loro debitore a vita per quanto fatto e quando tra venti anni rivedrò le vecchie foto, saranno loro i miei ragazzi con i quali ho vinto il mio primo campionato da “mister”.
Tutto questo, chiaramente, non sarebbe stato possibile senza alcune figure che durante quest’anno sono state veramente presenti e che non posso esimermi dal ringraziare.
Il primo pensiero va ad Edoardo Santagati, compagno e fratello di mille avventure da ormai 33 anni. Fortunatamente l’opposto rispetto a me: il mio porto sicuro nelle difficoltà, punto di riferimento di tutto il gruppo, poche parole dette ma sempre importanti, una persona vera, di cuore, competente e sempre presente, senza la quale non avremmo raggiunto questo risultato.
Poi il presidente ed amico Matteo Cibecchini, a cui va il merito di aver creduto per primo tre anni fa, insieme a Patrizio Mori, in questo progetto che ora ha il suo coronamento.
Lo ringrazio dal profondo del cuore per la passione e l’entusiasmo che ha sempre messo ogni giorno per questa causa e per averci messo a disposizione tutto ciò che era necessario a livello organizzativo e societario. Lui più di tutti sa quello che siamo riusciti a costruire ed ottenere in questi tre anni.
Ringrazio Fabio Ercolino, per aver messo a nostra disposizione la sua esperienza e la sua umanità dal primo all’ultimo giorno, per esserci stato vicino in ogni momento con lealtà, per essere stato presente ad ogni allenamento, per averci consigliato sempre nel modo giusto, con la consapevolezza che senza la sua presenza e le sue scelte non saremmo riusciti ad ottenere questo grande risultato.
Ringrazio Marco Giotti, figura per noi fondamentale, di essersi calato in questa nuova esperienza ed aver scelto ad inizio anno di accompagnarci in quest’avventura. Un attaccamento viscerale a questi ragazzi e a questa società ormai da tanti anni.
Ringrazio il mio amico Paolo Dondoli che, con un ruolo diverso rispetto all’anno scorso, ma comunque vicino a noi, è sempre stato disponibile per i ragazzi ed ha fatto l’impossibile per cercare di risolvere i vari problemi fisici con competenza ed abnegazione.
Ringrazio i miei amici Marco Santagati, Francesco Cresti e Paolo Fratini, persone eccezionali e di un cuore unico, che vivono di questi colori e che rappresentano l’essenza più pura e più bella di questo sport, senza tornaconti personali, ma solo spinti da una passione ed attaccamento infinito.
Dedico la vittoria a tutte le persone che ci sono state veramente accanto in questi tre anni, in particolar modo ai miei genitori, che veramente conoscono quanto abbia a cuore questa mia passione, e alla mia ragazza, che ha “sopportato” e compreso le mie assenze, con un pensiero speciale che va a Michele Haimovici, a cui va il mio più grande abbraccio.
Concludiamo quest’annata stanchi, ma incredibilmente felici, con la consapevolezza che un percorso serio, ambizioso, sano e mirato ai giovani rappresenta il futuro, anche se a volte può spaventare, ma il risultato, se fatto con serietà, è qui sotto gli occhi di tutti. Grazie!”.
Giacomo Conti
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