SAN GIMIGNANO – Due punti nelle ultime cinque, solo un punto di margine sull’ultimo posto del Sant’Andrea, tre allenatori fin qui in stagione: è un’annata particolarmente difficile per il San Gimignano nel girone C di Prima Categoria.
Una stagione iniziata con Riccardo Giacopelli in panchina, quindi con Paolo Molfese e, dopo le dimissioni di quest’ultimo, con il recente ritorno in neroverde di Michele Gangoni che aveva iniziato alla guida del San Miniato Basso.
Sulla situazione attuale, il d.g. Fabiano Mugnaini ha scritto una lettera aperta: “Purtroppo le aspettative erano altre – le sue parole – volevamo fare un campionato tranquillo e con ambizioni di play off, invece stiamo facendo tutto il contrario. Siamo a un punto dalla retrocessione diretta o comunque nei play out. Quindi non posso essere contento, anzi sono deluso e amareggiato da questa situazione”.
“Mi assumo le mie responsabilità come ho sempre fatto – prosegue – e allo stesso tempo dico che non vince e non perde mai uno solo, ma è sempre il gruppo che vince o perde. In questo caso ognuno ha le sue colpe. Non è il momento di tirare le somme, quelle le tireremo a stagione finita e capiremo come rilanciare il progetto. La proprietà è presente e come me è delusa dai risultati della prima squadra”.
“Per fortuna – riprende – abbiamo un movimento come quello del Settore Giovanile e della Scuola Calcio che ci rende orgogliosi e che in parte giustifica gli sforzi economici e umani che la proprietà di adesso e quella precedente hanno sempre fatto”.
“Questa è una società che quattro anni fa è ripartita dalla Terza categoria – ricorda – e da poco o nulla nel settore giovanile, e che in quattro anni è riuscita a riportare due squadre nei campionati regionali, avendo inoltre una squadra come quella dei Giovanissimi provinciali che sta facendo benissimo”.
“Abbiamo i nostri ragazzi e istruttori che sono il nostro fiore all’occhiello – rivendica nel finale – per organizzazione e competenze messe in campo. Concludo dicendo che da questo dobbiamo ripartire e mi auguro che lo staff e i giocatori della prima squadra si compattino tra loro riuscendo a raggiungere l’obiettivo minimo stagionale”.
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