PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – Simone Bandinelli, classe 1992, in 50 giorni ha raggiunto Capo Nord in mountain bike, partendo da Panzano in Chianti.

Panzano in Chianti, nella sua lunga storia, può annoverare tantissimi personaggi che uscendo dalla routine quotidiana hanno dimostrato le immense possibilità che ognuno di noi possiede.

L’ultimo da iscrivere in questa lunga lista è proprio Simone, che senza una storia da ciclista professionista e senza un allenamento intenso e massacrante durato anni, con una mountain bike Entry Level, in 44 giorni di pedalata e 6 di riposo ha percorso di 4.412 Km e attraversato sei nazioni diverse.

Un’impresa pensata e realizzata proprio quest’anno, in occasione dei 100 anni del Consorzio Vino Chianti Classico: Bandinelli ha così portato il Gallo Nero… nel punto più a nord d’Europa.

“Sono da sempre un amante dell’avventura e della natura – comincia così la nostra chiacchierata con Simone – Finora ho sempre fatto molto trekking, pochissima bicicletta; ma sono convinto di una cosa, abbiamo tantissimi limiti mentali, e se riusciamo a varcarli si apre un mondo di possibilità infinite. E non significa che dobbiamo per forza riuscire in qualsiasi progetto ci imbarchiamo: già pensarlo o cominciare a dare forma ai nostri sogni è importantissimo”.

“Esattamente con questo pensiero, ho voluto provare ad esagerare – ci spiega – In bicicletta, da Panzano a Capo Nord, in Norvegia. Un anno di preparazione, più mentale che fisica, anche se indubbiamente ho fatto anche un po’ di allenamento. Delle modifiche alla bicicletta, con l’aiuto di mio padre, che poi si è unito a me in questa avventura. Abbiamo fatto l’ultimo tratto di strada incontrandoci la sera, lui è arrivato fino a Capo Nord con una macchina d’epoca, in compagnia di un suo amico”.

“Il viaggio è stato stupendo – ci racconta – con tanti tratti difficili, faticosi, qualche giornata proprio da dimenticare, ma tantissime ore di pura bellezza. Il silenzio, la natura. L’avanzare solo grazie al mio sforzo. Vedere e conoscere persone e mondi tanto diversi dal nostro. Scoprire come persone che sembrano molto riservate, in caso di bisogno si dedicano anima e corpo per aiutarti”.

“Foreste immense, paesaggi tanto diversi quanto belli – Simone è concentrato nei ricordi, ha così tante cose da dire che non riesce a metterle tutte in ordine – Ho potuto vedere animali che non avevo mai visto, sono passato in tratti di foresta dove sicuramente c’erano lupi e orsi che mi hanno visto passare; e che, per fortuna, sono rimasti in mezzo agli alberi senza palesarsi o pensare che potessi essere un rapido spuntino”.

“Circa 100 Km al giorno, con un carico indicativo di 38 Kg – aggiunge Simone – per rimanere poi un po’ deluso dalla metà. Ormai punto turistico importante, perciò pieno di persone, pullman e macchine, che dopo settimane di molta solitudine non mi hanno fatto godere in pieno del luogo e del lungo percorso fatto per arrivarvi”.

“Lo rifarei? Assolutamente sì – ci saluta così – per tutto il percorso fisico e mentale che ho dovuto fare, con tante persone che mi hanno appoggiato ed aiutato. Come Giovanni Manetti, mio datore di lavoro all’azienda agricola Fontodi e presidente del Consorzio Chianti Classico, che mi ha sponsorizzato le magliette. E tante altre che non credevano in questa impresa, perché non riescono a liberarsi dalle proprie barriere mentali. Ho già in mente vari altri percorsi, credo più di trekking che di mountain bike, ma… mai dire mai…”.

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