FIRENZE – “Grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva” è stata quella rilevata dal giudice sportivo, che è stato chiamato ad esprimersi su quel Lanciotto-Castelfiorentino di domenica scorsa che è costata la vita al calciatore gialloblù Mattia Giani.

In attesa del pronunciamento della magistratura ordinaria sulle fasi del soccorso, il giudice ha deciso 400 euro di multa al Lanciotto Campi “per mancanza ambulanza e/o medico. Sanzione commisurata al servizio omesso, tenuto conto del fatto occorso”.

Il giudice ha poi ripercorso, attraverso il referto e il supplemento dell’arbitro, le fasi del dramma: “La partita è stata sospesa al 14º del p.t. per un grave episodio occorso al giocatore dell’A.S.D. Castelfiorentino United, Giani Mattia, il quale si accasciava a terra per un malore – si legge – Nella circostanza il calciatore veniva soccorso dal massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna che intervenivano con massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore presente negli spogliatoi; che sopraggiungeva dopo 17 minuti una prima ambulanza che proseguiva le manovre di soccorso coadiuvata da altri volontari giunti dopo pochi minuti con altra ambulanza. I sanitari si prodigavano nei tentativi di rianimazione per poi provvedere all’urgente accompagnamento del calciatore presso il pronto soccorso del presidio ospedaliero più vicino. Il grave evento aveva provocato uno scoramento generale di tutti i tesserati delle due squadre (manifestato con congiunta dichiarazione scritta) e dello stesso direttore di gara e che pertanto non vi erano state più le condizioni per continuare l’incontro che veniva sospeso sul risultato del momento di 0-0”.

Poi la valutazione sulla decisione della sospensione della partita. Scrive infatti il giudice sportivo: “L’eccezionalità della situazione – che giustifica la mancata prosecuzione della gara – deve infatti essere apprezzata con riferimento al fatto che avvenimenti di questa portata provocano nell’ambito di una piccola realtà, qual’ è quella di squadre dilettanti in cui la contiguità tra i dirigenti responsabili e calciatori è chiaramente peculiare, inevitabilmente un turbamento per cui, di fronte alla particolare e tragica natura dell’evento che è stato all’origine del fatto innanzi descritto, è opportuno valutare lo stesso sul piano strettamente umano, aspetto caratterizzante tutti i rapporti classificabili nell’ambito dei principi della lealtà sportiva. Giova nell’occasione sottolineare come il rispetto del grave evento anche da parte della Società Lanciotto Campi Bisenzio e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva che devono permeare ogni attività nell’ambito sportivo a prescindere da ogni rigoroso formalismo”.

La partita verrà recuperata il 24 aprile.

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