FIRENZE – Il weekend lungo dell’8 dicembre, passato ormai da qualche giorno, non ha registrato soltanto gite fuori porta e visite a città d’arte, ma anche l’ennesimo episodio increscioso dentro a un rettangolo di gioco.

Il campo a cui si fa riferimento è quello di calcio e lo scenario è lo stadio della società sportiva Pelago.

Domenica mattina infatti si è giocata la 13esima giornata del girone D degli Allievi B Provinciali e nel campo di Pelago si sono affrontati i padroni di casa e i ragazzi del Firenze Sud.

La partita è stata inizialmente caratterizzata da una lunga interruzione, avvenuta al 6’ minuto della ripresa, a causa di una fitta nebbia che non permetteva di svolgere l’attività sportiva nel migliore dei modi.

Dopo quasi un’ora trascorsa in attesa che la nebbia si diradasse per permettere agli under 16 di concludere la partita, l’arbitro ha autorizzato le squadre a tornare in campo.

Con ovvio ritardo, il match è arrivato alle battute conclusive e proprio a 5 minuti dal triplice fischio è avvenuto un episodio che in nessun contesto, a maggior ragione durante una partita di calcio tra ragazzi di appena quindici anni, vorremmo riscontrare.

In seguito ad alcuni scontri di gioco, due atleti con casacca differente hanno iniziato a becchettarsi fino a scaldare gli animi tanto da costringere l’allenatore del Firenze Sud, Lapo Lazzerini, a sostituire il proprio giocatore.

Questo per acquietare la situazione e per evitare che venisse espulso in vista della partita di recupero (non giocata per l’alluvione che ha colpito la provincia di Firenze) della settimana successiva.

L’atleta ospite si è così avviato verso la propria panchina e in quel momento l’avversario con il quale poco prima si era becchettato ha rivolto al ragazzo una frase razzista facendo riferimento al suo colore della pelle.

Il giocatore ospite ha reagito spintonando l’avversario e una volta giunto in panchina è scoppiato a piangere.

Lazzerini, una volta appurato ciò che il suo allievo aveva appena subito, ha deciso di ritirare la squadra dal campo e abbandonare così la partita (fino a quel momento sul risultato di 3 – 1).

Il direttore di gioco, nonostante si trovasse vicino alla panchina ospite per prendere nota del cambio, non ha messo a referto niente di ciò che è accaduto tra i ragazzi, ma soltanto l’abbandono del campo da parte delle squadra del Firenze Sud.

Squadra che, da bollettino ufficiale, è stata penalizzata di un punto in classifica e ha perso la partita con il risultato di 3 – 0 “a tavolino”.

Inoltre, i biancorossi sono stati multati con un’ammenda di 25 euro e una possibile, ma ancora non ufficializzata, squalifica del mister Lapo Lazzerini.

Nei giorni successivi all’accaduto, le due società si sono incontrate per discutere riguardo l’episodio.

Episodio che purtroppo è frequente durante le attività sportive e a tutti i livelli. Sempre più spesso si sentono pronunciare frasi razziste sia sul terreno di gioco che sugli spalti.

Tra i seggiolini delle tribune del calcio professionistico si alzano cori e offese razziste, e perfino il calcio dilettantistico registra episodi di tale gravità.

Se anche in una partita tra adolescenti in un campionato provinciale (che peraltro vede impegnate nello stesso girone anche le società chiantigiane Grevigiana, Bagno a Ripoli, Impruneta Tavarnuzze e Giovani Grassina Belmonte), si riscontra un episodio così osceno dobbiamo domandarci se il calcio ha ancora lo spirito di aggregazione e inclusione che caratterizza gli sport di squadra, o se sta sempre più lasciando spazio a episodi di questo tipo che noi tutti dobbiamo condannare e abbiamo il dovere di trovare la giusta via perché ciò non accada più, a tutti i livelli.

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