SAN CASCIANO – Amaro in bocca per la prima squadra del San Casciano Basket: i Micromec BSC Knights infatti hanno perso in casa (contro Autoetruria Volterra) di soli tre punti, 66-69.

Si è interrotta così la striscia positiva dei risultati casalinghi, “contro un avversario fisicamente prestante e aggressivo – spiegano dal San Casciano Basket – e tecnicamente dotato (lo scorso anno è arrivato a un passo dai play off per la promozione in Serie D, quarto nel suo girone)abbiamo giocato una partita a viso aperto, senza timori e soprattutto senza mai arrendersi”.

La svolta nella parte centrale del match, con troppe conclusioni affrettate dei padroni di casa e con Volterra che è arrivata a un +22 che è riuscita a gestire fino alla fine.

Di fronte però, i Knights non sono arretrati, non hanno mollato, arrivando quasi a colmare quel gap, con un -3 finale abbastana eloquente in questo senso.

“La speranza di andare all’overtime è sfumata nelle ultime concitate fasi – raccontano ancora – ma la reazione lascia ben sperare sul prosieguo del campionato, sempre che… la testa sia sempre in campo”.

“Una ultima notazione sull’arbitraggio – tengono a dire dal San Casciano Basket – Degli arbitri si scrive sempre o quasi sempre per lamentarsi, questa volta sia concesso elogiare i direttori di gara che al di là di qualche inevitabile errore (peraltro equamente ripartito), hanno gestito egregiamente la partita”.

“Prima sconfitta in casa – è la riflessione post partita di coach Stefano Calandra – con una prestazione fotocopia di quella contro Certaldo. Primo quarto di alto livello da parte di tutte e due le squadre. Poi siamo entrati non bene nel secondo quarto, poco lucidi in attacco, confusionari, e senza attenersi al piano partita, abbiamo giocato tutti in un clima di poca serenità”.

“Purtroppo – riprende – questo atteggiamento è stato mantenuto anche nel terzo quarto e siamo sprofondati a meno 22; a nulla sono serviti i due time-out chiamati in rapida successione, dopo i quali non c’è stata nessuna reazione”.

“Nell’ultimo quarto abbiamo allungato la difesa – conclude – pressando a tutto campo e siamo riusciti ad accorciare le distanze (senza purtroppo ripeterci come contro Certaldo) e finendo a un -3 che mi consola per la reazione, ma non mi soddisfa. Perché è evidente che non possiamo buttare via le partite per pigrizia, nervosismo e poca lucidità, e tantomeno pensare che si possa sostenere per periodi più lunghi il pressing a tutto campo; se vogliamo fare dei passi in avanti, non possiamo fare alti e bassi, ma essere solidi, lucidi e costanti per 40 minuti”.

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