BARBERINO TAVARNELLE – Prosegue a ritmo sempre più intenso, portando a casa ottimi risultati, la prima avventura nel Campionato Italiano Velocità Montagna del pilota di Barberino Tavarnelle Matteo Bacci.

Che, a bordo dell’ Alfa Romeo Giulietta TCR gestita dal team Romano Bacci Trasmissioni, ha conquistato alla cronoscalata laziale Rieti- Terminillo, un secondo posto di classe, un quarto di gruppo vincendo questa volta la classifica Under 25 ed arrivando 27esimo in classifica generale su oltre 70 concorrenti, percorrendo i 13,45 km in 6’41.14 alla media di 120 km/h.

“Il weekend è stato molto positivo – commenta Matteo Bacci – perché la Giulietta è andata molto bene e siamo riusciti finalmente a “settare” il taglio di corrente, mentre sabato siamo scesi in pista all’Autodromo di Magione per impostare il cambio al volante. Che sarà un grande passo avanti sia a livello tecnologico sia a livello di prestazioni della vettura”.

Una gara resa ancora più difficile dalla nebbia fitta presente a metà percorso, che ha reso il weekend davvero impegnativo e difficile per i piloti; sia durante le ricognizioni, sia durante la gara. Dove alcune vetture, proprio a causa del fondo stradale viscido, sono uscite di strada subendo poi danni.

Abbiamo chiesto a Matteo alcuni segreti su come si affrontano i weekend, davvero impegnativi, delle cronoscalate con alcune curiosità.

Matteo, ma come ti prepari prima di affrontare la gara?

“Per prepararmi a un fine settimana di gara su percorsi che faccio per la prima volta, essendo una strada aperta al pubblico, quando non c’è l’evento posso andare la settimana prima a provare il percorso (con una vettura stradale) portando sempre con me una cartina del percorso e una penna.. Con la quale segnare tutti i punti di riferimento, i punti di staccata, gli ingressi in curva e tutte le cose fondamentali per imparare al meglio il percorso; oltre a guardare tanti video e camera-car per vedere e memorizzare le traiettorie. Inoltre, a livello di allenamento, lavoro con un personal trainer due volte a settimana, faccio palestra e vado con la bicicletta da corsa”.

Come vivi l’ambiente della cronoscalata?

“Nella cronoscalata hai un rapporto molto aperto con gli altri piloti, non è come in pista che è molto limitato. Qui hai modo di studiare il percorso anche con gli altri piloti e io, che ho poca esperienza in questo ambiente, cerco di sfruttare la loro esperienza. Ad esempio ad Alghero ho avuto il piacere di fare le ricognizioni pre-gara con Simone Faggioli, che mi ha spiegato dettaglio per dettaglio il percorso”.

Come ogni pilota o atleta sei scaramantico?

“Sì, sono molto molto scaramantico, ho un modo per infilarmi le scarpe, i guanti, il modo in cui mi metto il casco, il sottocasco ed i calzini che per me sono una cosa molto importante. Non li cambio mai. E poi c’è un’altra cosina che faccio, ma quella non la dico…!”.

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