SAN CASCIANO –  Prosegue con successo a San Casciano il progetto di calcio integrato e inclusivo “Sport insieme”. Ideato dall’associazione “Per crescere insieme”, nato nel 2018 con il finanziamento del Ministero dello Sport, è portato avanti e realizzato grazie al sostegno dell’8 per 1000 Tavola Valdese, in collaborazione con il Comune di San Casciano e la US Sancascianese. 

Nello scorso fine settimana si è tenuta la prima partita del campionato fiorentino in casa, nello stadio del capoluogo.

Nonostante non abbia vinto, la squadra sancascianese “Sport Insieme” ha dato prova di grande determinazione e grinta. 

Tifoso d’eccezione il sindaco Roberto Ciappi, che ha seguito la competizione dagli spalti del campo sportivo. 

“Ci siamo scontrati con gli amici de “Il Ritrovo” – ha detto a fine partita – che hanno messo a segno due reti vincendo la gara, un incontro che si è tenuto comunque a favore dei giovani calciatori delle due formazioni che hanno dimostrato impegno, voglia di stare insieme uniti dalla passione per il calcio. Della serie: vinciamo anche quando perdiamo”.

L’iniziativa si rivolge a giovani e adulti con disabilità intellettivo relazionale, interessati a praticare e vivere lo sport in tutte le sue sfumature, e cittadini coinvolti in un’esperienza che assume una valenza sociale, oltre che legata all’attività motoria.

Il progetto ha visto la collaborazione di due squadre di calcio integrato a sette nella realizzazione di un torneo a quattro fra squadre della Città Metropolitana di Firenze.

“Il gruppo iniziale si sta estendendo – dichiara Sabrina Mangani, dell’associazione Per Crescere insieme – siamo molto contenti perché è in sensibile aumento il numero di disabili e volontari impegnati nel progetto che genera nuove esperienze”. 

“Il progetto vuole sperimentare un modello di gioco che nasce perché ognuno possa esprimersi al massimo delle proprie potenzialità – commenta l’assessore alle politiche sociali Elisabetta Masti – in un contesto quanto più possibile paritario”.

I ragazzi sono coordinati dagli allenatori Duccio Becattini, Filippo Bianchi e Gabriele De Gasperi e dalle educatrici Sara Fusi ed Emma Matteuzzi.

Il progetto, che coinvolge circa 20 persone disabili e 30 volontari, prevede la costruzione e il rafforzamento della squadra nel corso degli allenamenti settimanali e attraverso la vita negli spogliatoi, i ritiri e la partecipazione a competizioni e tornei regionali. 

L’attività calcistica è inoltre arricchita dalla tifoseria che si compone di un gruppo stabile di ragazzi diversamente abili e volontari. 

“In questo caso il nostro obiettivo è quello di strutturare azioni mirate al sostegno della squadra – continua Sabrina Mangani – e sviluppare momenti di allenamento del tifoso con esercizi ginnici e attività laboratoriali”.  

Questa fase del progetto è indirizzata ai diversamente abili che per abilità motorie ridotte non possono prendere parte attiva al gioco. Gli incontri si svolgono parallelamente agli allenamenti in ambienti adiacenti al campo sportivo. 

Il gruppo dei tifosi sostiene i propri giocatori durante le partite, nel rispetto delle regole civili e del fairplay. Il terzo tempo consiste nel creare un contesto che comprende momenti e occasioni informali di socializzazione. 

“Abbiamo sperimentato l’importanza di questa azione – conclude Sabrina Mangani – sia per i ragazzi disabili sia per i volontari poiché crea opportunità di conoscenza, confronto, scambio e sviluppa senso di appartenenza al gruppo”. 

“Quelli trascorsi insieme sono anni di sorrisi, scherzi, risate, divertimento, gol e corse dietro ad un pallone – sono parole di uno degli allenatori, Duccio Becattini, che segue il progetto dal suo esordio – un percorso straordinario che potremmo riassumere in due parole: amicizia e volontariato. Un immenso grazie a tutti coloro che hanno dedicato e che continuano a dedicare il loro prezioso tempo ai valori di interazione e di inclusione di questa straordinaria esperienza”.

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