GROSSETO – Tre mesi in campo neutro e a porte chiuse (oltre a cinquemila euro di multa). Costa carissimo al Grosseto il post-gara della sfida di domenica scorsa contro il Livorno.
Dopo il fischio finale infatti la terna arbitrale sarebbe stata circondata in modo minaccioso da una decina di persone vicine alla società, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per poter rientrare negli spogliatoi.
“Per la indebita presenza al termine della gara, nell’area degli spogliatoi – si legge nel comunicato ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti – di una decina di persone chiaramente riconducibili alla società le quali accerchiavano la Terna Arbitrale rivolgendo loro espressioni offensive e minacciose nonché spinte, impedendo agli Ufficiali di gara di accedere allo spogliatoio”.
“Nella circostanza l’Arbitro e un Assistente Arbitrale – prosegue – venivano entrambi colpiti da due calci ai polpacci e da uno sputo (il primo Ufficiale alle spalle, l’Assistente al volto), mentre l’altra Assistente veniva spinta con forza contro un muro. Gli Ufficiali di gara riuscivano a raggiungere lo spogliatoio loro riservato con fatica e solo grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine”.
Di fatto il Grosseto giocherà in campo neutro le ultime quattro gare casalinghe della stagione (contro Ostia Mare, Arezzo, Tau e Pianese), più l’eventuale play-out in cui potrebbe rimanere coinvolto vista l’attuale posizione di classifica.
La società intanto, si legge in un comunicato ufficiale, “ha incaricato il proprio legale, Mattia Grassani, di richiedere gli atti ufficiali, prima di decidere se ricorrere o meno alla Corte Sportiva di Appello”.
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