Non mi sono neppure soffermato sulla partita di Torino perché quella non è stata la vera Fiorentina.

Dopo un calo di tensione come quello delle ferie natalizie con l’aggiunta della gara di rientro rinviata e di un assurdo giorno libero in più sono ritornate a galla alcune reminiscenze degli ultimi 4-5 anni, di quello che era la Fiorentina prima di incontrare Italiano.

Io me lo ricordavo benissimo, non avevo questo gran bisogno di rivederla, ma visto che a Firenze in tanti hanno una memoria selettiva e corta… . Beh, eccovi serviti.

La Fiorentina di oggi è una squadra che deve giocare bene a calcio e vincere una partita almeno 2 o 3 volte all’interno dei 90 (o 120) minuti, altrimenti finisce per perdere. Questo sta raccontando questo bel campionato e anche questa terrificante Coppa Italia dalla struttura sempre più indecorosa e idiota.

Contro un Napoli molto rimaneggiato i nostri si sono impadroniti del campo salvo poi lasciarlo improvvisamente nelle mani altrui proprio sul più bello. Un classico purtroppo, un sintomo che abbiamo notato oramai molte volte.

Il protagonista negativo di ieri è stato uno spaesato Dragowski che in un tempo ne ha combinate più di Carlo in Francia, per usare un vecchio detto.

Tre rinvii sghembi e molto pericolosi, un gol discutibile, una espulsione sciocca e molto evitabile. Il polacco era appena rientrato e adesso le cose per la sua futura titolarità si complicano, vista anche la situazione contrattuale.

Poco male, Terracciano ha giocato spesso molto bene e coi piedi è un ottimo portiere. In una Fiorentina che ha assoluto bisogno di un estremo difensore capace di calciare è evidentemente più funzionale.

La gara è stata vinta negli spogliatoi tra il primo e secondo tempo.

Italiano trova la quadra con l’inserimento dell’ottimo Maleh, spina nel fianco e collante tra attacco e centrocampo, davvero preziosissimo.

I nostri nonostante l’inferiorità numerica non si chiudono, anzi. Soffrono ma si sforzano di proporsi e il solito Nico Gonzalez (deprimente sotto porta, ma straordinario come corsa, generosità e per falli subiti) si prende un fallo al limite che porterà al nostro secondo vantaggio grazie a una strepitosa prodezza di Biraghi.

Come dicevo sopra, sul più bello ci mettiamo a regalare. L’arbitro non ci dà un vantaggio che avrebbe molto probabilmente portato al gol (consultate il regolamento però: visto che quel fallo ha generato un’espulsione, siete proprio sicuri che in questo caso sia stato un fischio sbagliato? E se avessimo sbagliato il gol in contropiede e sul rovesciamento di fronte proprio Ruiz avesse segnato?) e in 9 contro 10 riusciamo a subire una rete al centro dell’area di rigore al quinto minuto di recupero come neppure una squadra amatoriale sarebbe riuscita a prendere.

In questo specifico caso è terribile l’intervento privo di ogni concentrazione di Nastasic, un altro che non sembra presentabile al momento.

I supplementari non hanno storia, con un avversario stremato che si ritrova 2-3 giocatori molto stanchi e un Primavera alle primissime armi ci pensa Venuti a portarci per la terza volta in vantaggio con una volée stupenda.

Un ragazzo assolutamente da mantenere in rosa, per quanto ci tiene, per quanto si impegna e quanto può ancora migliorare viste le sue doti umane non comuni in questo ambiente. Uno che tiene alla Fiorentina quanto ci teniamo noi, nello spogliatoio deve rimanerci sempre.

Quest’anno va così, ci sono alti e bassi e non dobbiamo aver paura nel pretendere molto di più e ad alzare i toni dopo gare come quella di Torino.

Firenze e la Fiorentina non devono assolutamente assistere a spettacoli del genere, urlare ed incazzarsi è il minimo. Senza però dimenticare da dove siamo partiti e su quali obiettivi ci stiamo proiettando.

Il carattere e il futuro si creano solo così.

Nel frattempo il mercato è partito molto bene, ci auguriamo solo che Commisso smetta di rilasciare interviste “fiume” come quella recentemente pubblicata dal Financial Times (anche se fatta a novembre 2021) dove si lascia andare a commenti poco intelligenti in merito a stadio, bacheca e storia della Fiorentina.

Caro Rocco, il 100% dei consensi non è possibile averlo. In una città poi in cui storicamente al massimo puoi ambire al 51%, vista l’eterna sete di divisione che atavicamente ci pervade le vene, pretenderlo è assurdo.

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