Ce la meritavamo proprio una serata così.

Con l’Artemio Franchi esaurito in ogni ordine di posti (75% esatto della capienza), con un lieto fine per nulla scontato, con gol bellissimi e un mix di sciocchezze dei vari ex di turno giusti giusti per impepare bene una sfida in cui la Fiorentina sembrava partire quasi spacciata.

Il Milan non perdeva da molti mesi, si presentava come una squadra molto solida e la Fiorentina aveva 3 centrali su 4 indisponibili (in aggiunta al giovane Lucchesi della Primavera, anch’egli infortunato): tutto lasciava presagire al peggio, così come in altri incontri contro le grandi squadre.

Ma la Fiorentina è una squadra che si evolve, che cresce, che fa tesoro dei propri errori e che soprattutto fa riferimento al suo allenatore con una abnegazione rara e in campo questo si vede.

Non voglio approfondire troppo una partita della quale oramai hanno già parlato tutti, è assolutamente obbligatorio invece parlare di futuro.

Se fino a qualche settimana fa sembravamo destinati ad un campionato anonimo, dopo una partita così appare chiaro che le potenzialità per lottare per l’Europa ci siano: diventa quindi immondo anche il solo pensiero di cedere Vlahovic prima di giugno.

Vero che ogni volta che lo vediamo muovere col viola addosso il nodo alla gola arriva, ma poco importa. Siamo abituati a piangere, fin da piccoli.

Arriviamo in fondo al campionato e come scrissi molto chiaramente qualche tempo fa, sosteniamo questo ragazzo più che possiamo fottendocene totalmente delle vicende extra campo. Di quelle se ne occuperanno i nostri (inadatti) dirigenti.

Noi guardiamo ai punti e alla classifica, rendiamoci finalmente conto che siamo finalmente in ballo per qualcosa e che abbiamo il miglior attaccante della Serie A di gran lunga. Tutto questo non capitava da molti anni e ogni volta che abbiamo potuto disporre di una punta così forte le soddisfazioni sono sempre arrivate.

Dicevo appunto, dei nostri (inadatti) dirigenti poche righe fa.

Dipende molto da loro.

Capisco che girino le scatole all’idea di avere un mancato ricavo sempre più gravoso, ogni secondo che passa. Ma se i soldi non erano un problema anni fa, non devono esserlo neppure ora che ce n’è un gran bisogno.

I vari mercati affrontati fino a oggi sono stati incompleti nella migliore delle ipotesi: talvolta sufficienti, talvolta disastrosi.

A gennaio non potremo sbagliare: in mezzo ad un campionato ricco di povertà se riusciremo a inserire 2 giocatori di altissimo livello in mezzo a questa rosa (direi prevalentemente un esterno d’attacco e uno di difesa) potremo veramente lottare per le prime 6 posizioni.

Ecco perché vorrei da Barone parole ben diverse da quelle spropositate proferite di recente, ecco perché vorrei vedere cenni di vita da Pradè da mesi (da anni) assorto in un silenzio-assenso continuo che non rende dignità neppure alle poche buone cose che ha fatto, ecco perché vorrei un Rocco Commisso meno attento a crearsi alibi o a creare baruffe ma molto più deciso e diretto a difendere i suoi uomini, il suo club e ben diretto verso degli obiettivi calcistici.

Ma chi se ne frega se un giornalista scrive una notizia o fa una domanda pruriginosa? Non è forse il loro lavoro?

Quello dei nostri invece è pensare al campo, parlare di campo e aiutare Italiano con i fatti visto che lui ci sta dimostrando di essere capace in tutto.

Sono anni che qui si chiacchiera di tutto tranne che di 3 punti… . Ma non vi siete stancati?

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