Diciamolo pure. Tendenzialmente la maggior parte delle donne non segue il calcio, anzi, ci appare a tratti sconcertante che i “maschi” ne siano così appassionati.

Ma l’Italia è sempre l’Italia e alla fine è naturale che per Europei e Mondiali anche per noi donne le partite diventino occasione di appuntamenti imperdibili in cui si coniuga una bella riunione familiare che prevede una bella cena e dopocena tutti sul divano del salotto.

Ecco che cosa rimarrà della serata di ieri su tanti divani delle nostre famiglie standard, che forse un po’ tutte noi donne ci siamo ritrovate a vivere.

Mangiato, messo i piatti in lavastoviglie. Migrazione in salotto. Birra sul tavolo davanti al divano.

Minuto 1. Momento del classico preambolo iniziale e commento introduttivo in cui gli uomini di casa, spiegano che cosa vedremo alle proprie signore e si lanciano in pronostici. Uomini che si sa, storicamente e classicamente sono così intenditori che potrebbero benissimo e contemporaneamente allenare e giocare la partita meglio di allenatore e calciatori.

“L’Inghilterra è arrivata fino in finale ma non giocano mica così bene. Guarda, già fanno parecchi errori”.

Minuto 2. Inghilterra 1 Italia 0. Cala il silenzio in cui l’espressione degli uomini va dallo sconcerto per il già catastrofico risultato alla vergogna per il commento fatto appena 30 secondi prima che mette a dura prova l’orgoglio. Le donne invece, sensibili e profonde conoscitrici dell’animo maschile non infieriscono cercando di nascondere espressioni più divertite che preoccupate.

Minuto 3. Niente birra. Si passa ad un più confortante limoncello.

Le donne, diciamolo pure con sincerità, attendono con gioia qualche calcio di punizione, rinvii dal fondo e le brevi interruzioni per i tuffi carpiati simulati in cui le inquadrature diventano più strette e ci regalano immagini a mezzo busto di questi bei pezzi di marcantonio in calzoncini. Ben vengono quindi anche le invasioni di campo.

E’ la sagra del tatuaggio, dei cerotti colorati e delle barbette incolte. Qualche sputo di troppo ma d’altronde la perfezione non esiste.

Simpaticissimo diventa Chiellini che magari sarà anche meno belloccio di tutti gli altri ma ride sempre e fa sorridere con i suoi interventi che appartengono più al mondo del rugby che a quello del calcio.

Anche le nonne di casa via via si sciolgono e si lanciano in commenti in parte anche parecchio più azzeccati e pragmatici dei propri mariti. Ma sanno bene che devono commentare con cautela.

Bruttino il tifo inglese e dal divano di casa i commenti vanno, a seconda dei momenti più o meno critici, dal più folkloristico “c’hanno solo la nebbia” a robe più complesse con sfumature geo-politiche “ma questi non hanno fatto la Brexit?”.

Fantastico, composto e tenero Mattarella nella sua esultanza più stile “mani in alto” che da esultazione da vittoria di Europeo. La sensazione è che se si fosse vinto 5 a 0 oppure perso ai rigori le sue espressioni poco sarebbero mutate.

Ci si chiede poi, nel finale di partita, se il suo pathos fosse più provocato dalla vittoria oppure dalla paura che la Christillin gli saltasse addosso.

Che bello e che commovente e liberatorio anche l’abbraccio tra Vialli e Mancini, eroi in calzoncini di Italia ’90 in cui cominciò l’era del “calciatore-fotomodello”.

Storica rimarrà la gufata del commentatore Bizzotto che poco prima del calcio di rigore di Belotti commenta come “Belotti, una garanzia”. Rigore parato. Silenzio. Viene servito un altro limoncello.

In tutto questo siamo contente di aver passato tante serate tutti insieme in famiglia e che finalmente, a commentare una partita così importante, ci sia stata anche una donna.

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COLLABORATORE Guida Ambientale Escursionista del gruppo Le Vie del Chianti (www.leviedelchianti.it - leviedelchianti@gmail.com). Su SportChianti cura la rubrica "Camminare in Toscana". Scrive anche per WeChianti (www.wechianti.com)