IMPRUNETA – Sara Bongini, imprunetina (precisamente, delle Cascine del Riccio), classe 2002, è una super campionessa di tiro al piattello.

Giovanissima e con alle spalle già tantissime soddisfazioni, tanto per dirne una la scorsa settimana ha conquistato l’oro agli Europei Junior in Croazia.

Noi di SportChianti siamo ben felici di chiederle le sue sensazioni a caldo: parliamo con lei mentre si trova ancora in Croazia, precisamente mentre sta guardando le gare successive alle sue, quelle dei Senior.

“Ho iniziato a tirare al piattello nel 2017 – ci racconta la campionessa – Il mio babbo è cacciatore. Nei periodi in cui la caccia era chiusa andavamo sui campi da tiro. Mio fratello Alessio si è cimentato per primo, poi ho provato anche io”.

“Ho incominciato con la fossa Olimpica – una delle tre discipline di tiro al piattello, insieme allo skeet e al double trap – Dopo un paio di mesi conobbi il mio allenatore (Sandro Bellini), che mi ha fatto innamorare dello skeet”.

“Lo skeet si adatta di più al mio carattere, che non è per niente tranquillo – e, mentre ce lo dice, sentiamo che cammina su e giù… – Rispetto alla fossa Olimpica è più dinamico”.

E Sara da allora ha avuto tanti, tantissimi successi. Dopo solo tre mesi di allenamento, a Porpetto (Udine) ha ottenuto il terzo posto a livello nazionale.

Solo un anno dopo dal suo primo sparo è stata convocata per la coppa del mondo in Germania: “Lì non è andata per niente bene. Mi è salita l’ansia. Forse il passo è stato più lungo della gamba, era troppo presto…”.

Ma non si è certo arresa: combattiva e determinata, è tornata a casa e ha ripreso gli allenamenti, ancora più intensamente di prima.
Nel 2018 è stata tesserata nel Gruppo Sportivo Giovanile Fiamme Oro.

Nel 2019 si è classificata niente meno che quarta al mondiale a Lonato del Garda (Brescia): “Dopo la coppa del mondo in Germania, quella è stata per me una grandissima rivincita”, commenta.

A settembre 2020 ecco il primo posto al campionato italiano a Montecatini Terme (Pistoia).

“Il 2021 non è iniziato nel migliore dei modi – ci dice – Non riuscivo a fare una gara fatta bene: entravo per prima in finale, ma quando si trattava di stringere i denti non mi sentivo pronta e arrivavo quarta o terza”.

“Poi sono partita per l’Europeo, qui in Croazia – prosegue – L’allenamento è stato pessimo. Alla gara (svoltasi il 25 e il 26 maggio) invece ho sparato bene e ho vinto”.

“Ancora non realizzo, è stata una cosa inaspettata – la felicità trapela da ogni sua parola – Mio babbo quando ha saputo della vittoria non ha avuto parole per le lacrime”.

E, oltre all’oro individuale, ha portato a casa anche un primo e un secondo posto a squadre.

Sara è ben felice di raccontarci qualcosa del suo sport, spesso oggetto di pregiudizio: “Non nascondo che ho avuto delle difficoltà: una ragazza di 15 anni con un fucile in mano non è ben vista”, ci rivela a cuore aperto.

“Quello che cerco di far capire – spiega – è che il fucile non viene assolutamente usato per far male a qualcuno: è uno strumento sportivo che serve per rompere il disco”.

Come gli altri, il tiro al piattello è uno sport che comporta molti sacrifici: Sara si allena diverse volte alla settimana a Montecatini. E che richiede doti specifiche (come mira e concentrazione), tanto allenamento fisico e tecnica.

Il prossimo obiettivo? “Le gare del settore giovanile e la Coppa del Mondo in Kazakistan a fine agosto”, ci risponde senza esitazione.

“Vorrei che un giorno questo diventasse il mio lavoro: me lo sento proprio mio”, conclude Sara, mostrando tutta la sua passione per questo sport.

E noi glielo auguriamo davvero.

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