ROMA – Il Trastevere? Ha iniziato a calare di rendimento quando è stato chiaro che non avrebbe avuto lo stadio per la Serie C.

E’ una interpretazione che nel girone E di Serie D gira da settimane. In particolare da quando i capitolini hanno iniziato a perdere punti su punti, e l’Aquila Montevarchi di mister Roberto Malotti a rimontare in maniera prodigiosa.

Una interpretazione che viene fissata nero su bianco dal massimo espontente dello stesso Trastevere Calcio, ovvero il presidente Pier Luigi Betturri. Con una nota ufficiale dal titolo eloquente: “Sedotti e abbandonati”.

“II 22 marzo scorso – inizia Betturri – col Trastevere Calcio, che aveva ben 10 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, le istituzioni Capitoline, diligentemente, convocarono una seduta della Commissione Sport, finalizzata ad individuare uno stadio per far giocare la squadra del Trastevere in Serie C, laddove questa avesse vinto il campionato”.

“L’assessore allo sport Daniele Frongia – rivela Betturri – si impegnò solennemente ad individuare un impianto idoneo per la serie C all’interno del territorio del Comune di Roma e il presidente Angelo Diario, altrettanto solennemente, a convocare, a distanza di un mese – quindi entro il 22 aprile – una nuova seduta volta a risolvere questo incredibile problema”.

“Inverosimile che non esista all’interno della Città Metropolitana di Roma – denuncia Betturri – che conta ben 4.226.813 abitanti su un’area di 5.352 Kmq, superficie tripla a quella di Londra in cui vi sono decine di impianti di calcio professionistici, un solo stadio idoneo alla serie C, Olimpico a parte”.

“Vero è – ricorda – che questo problema per Roma oggi non esisterebbe se quattro anni fa fosse stato assegnato al Trastevere calcio, come largamente promesso – tramite regolare bando, beninteso – lo stadio degli Eucalipti. Tale impianto invece, lo scorso settembre, è stato assegnato all’Università Roma Tre. Legittima, ma sin troppo facile scelta politica preferire l’Ateneo ad undici ragazzi di Trastevere, del Trullo e del Tufello!”.

“In questi 50 giorni di attesa – prosegue Betturri – ci sono state due sole cose certe: nella capitale non esiste uno stadio idoneo alla serie C; i politici capitolini non hanno mai convocato una nuova seduta, dimenticandoci così, totalmente”.

 

E qui si arriva al crollo di prestazioni e risultati: “Nel frattempo, la bella, vogliosa e agguerritissima squadra del Trastevere, pian piano si è affievolita. C’è anche da capirlo. Compiere una lunga fuga consapevoli che, alla fine della corsa, non c’è una vera preda ma al massimo una “lepre meccanica” o una medaglia di cartapesta (ovvero la necessaria rinuncia al titolo vinto perché non si sa dove poter giocare…) è alquanto mortificante!”.

“In questo modo non puoi che correre sfiduciato – aggiunge ancora – Ti verrà data alla fine, è vero, qualche pacca sulle spalle, ma questo non può certo bastare. Il diritto di sognare dovrebbe essere garantito a tutti”.

“Che collettività sarebbe la nostra – domanda – se ad un giovane studente non fosse assicurata un’Università per cullare il suo sogno di affermarsi? Oppure ad un anziano malato una struttura sanitaria per sognare di guarire? Ebbene, non avere un impianto sportivo idoneo vuol dire negare un sogno, una legittima aspirazione e pur anche una fantasticheria, sia alle società partecipanti, ma soprattutto, ai migliaia di giovani che praticano e amano il calcio”.

“Infine, voglio incoraggiare i nostri giocatori: la città di Rieti è disposta ad ospitarci – conclude – Allora forza ragazzi! Nulla è perduto! Ripartiamo con le ali ai piedi e cavalchiamo i nostri legittimi sogni e vinciamo!”.

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