Io ho davvero molta paura, ve lo confesso.

La Fiorentina non vuol proprio uscire dalle sabbie mobili e il vantaggio dalla terz’ultima diminuisce a soli 7 punti.

Ogni volta è così, non riusciamo a dare continuità agli episodi positivi di una stagione terrificante e questo ci mette costantemente nella situazione di non tranquillità.

Questa continua mancanza del cambio di marcia ci mette sempre in pericolo e fa costantemente perdere le poche sicurezze che faticosamente troviamo per strada.

Se qualche settimana fa avevo fiducia perché vedevo Prandelli saldamente al comando di tutto, a Udine ho notato alcuni segnali che fanno presagire il contrario.

In campo non si è minimamente visto quel “sacro fuoco” che dovrebbe esserci sempre e che ultimamente sembrava non mancare.

A fine partita poi mi sono cadute le braccia dopo aver sentito le parole di Prandelli, francamente incomprensibili.

Mentre Pradè digrignava un po’ i denti definendosi “incazzato” (non sai quanto lo siamo noi, Daniele, soprattutto con te), Cesare stemperava la situazione dicendo che nel calcio succede perdere per un episodio.

Capisco che qua l’unica cosa che serva è salvarsi, ma è utile continuare a compattare un ambiente che non risponde?

La società non esiste se non per qualche boutade del presidente che apre bocca quasi esclusivamente per arringare il popolino, atteggiamento che adesso sta francamente stancando.

C’è una enorme emergenza sul campo signor Commisso, sarà bene che le sue parole inizino a riferirsi più spesso a quel rettangolo verde che lei commenta sempre meno.

E quel che è peggio lo capite leggendovi il tabellino della partita. 20 giocatori di movimento e 3 portieri; di questi solo un primavera, Montiel, quasi mai utilizzato. 22 professionisti che da anni, sia qui che altrove, non funzionano.

Ex giocatori, ragazzi troppo giovani, eterni incompiuti. Quasi tutti, salvo rarissime eccezioni, non sembrano avere più niente da dare a questa maglia che molto spesso hanno anzi infangato.

Se come ho detto all’inizio ho paura di retrocedere vorrei anche urlare forte che la mia paura più grande è quella di rivedere tanti di questi 23 individui con la mia maglia anche il prossimo anno.

La mia disaffezione e il mio sdegno sono arrivati al culmine e sarei pronto a sacrificare anche quei pochi valori che abbiamo (alcuni importantissimi, come Dragowski, Vlahovic o Martinez Quarta sempre in grande crescita) pur di non rivedere nessuno di quelli che in questi ultimi 3 anni hanno giocato con i miei colori.

Se riusciremo nell’impresa pazzesca di salvarsi (perché per quel che vedo, per me sarebbe un’impresa quasi epica) sarà un obbligo rifondare totalmente la società, assumendo gente di calcio, anziché dare responsabilità a parenti e amiconi di indubbia incompetenza calcistica.

E magari anche che si azzecchino almeno il 50% degli acquisti che verranno fatti.

Non chiedo mica la luna.

Alla fine saremmo una società di calcio, dovremmo fare calcio. E fino a oggi purtroppo, non ne abbiamo mai visto.

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