TAVARNELLE (BARBERINO TAVARNELLE) – Ben 46 positivi al covid, tra atleti, dirigenti e staff tecnico, dopo la sfida Rubiera-Pallamano Tavarnelle di Serie A2 del 19 dicembre scorso.

Qualcosa nel protocollo (per quanto scrupolosamente seguito dalle due formazioni) non ha funzionato a dovere, perché la distanza temporale tra l’effettuazione dei tamponi e il match lascia sempre un margine di rischio.

E adesso, con 10 giocatori ancora positivi al covid (e 17 persone in totale, compresi dirigenti e familiari) e tanti ragazzi che non vorrebbero proseguire la stagione, Tavarnelle non è sicura di portare a termine il campionato.

Il presidente Alessandro Pierattoni ha scritto alla Federazione spiegando per filo e per segno tutta la situazione: “Delle 46 persone nominate sopra, nessuno è stato ospedalizzato e, al momento, sembra che nessuno – ha scritto Pierattoni – avrà pesanti ripercussioni sulla propria salute. Questo è sicuramente l’aspetto più importante da considerare. Per quanto riguarda le conseguenze lavorative e psico-sociali, purtroppo, non è andata allo stesso modo; ma dobbiamo ammettere che bisogna essere in grado di valutare i rischi prima che accadano gli inconvenienti. Ci tengo a sottolineare, però, che non è da sottovalutare il fatto che queste persone hanno passato, e tutt’ora stanno passando, il periodo delle Feste Natalizie isolate dai propri cari (che a loro volta hanno dovuto rimanere in quarantena)”.

“Ritengo – prosegue – che il protocollo attuato dalla Federazione sembrava potesse proteggerci e renderci anche la vita privata più serena. Quello che ci è accaduto, però, è la prova che lo stesso, anche quando eseguito a regola d’arte, ha delle criticità che rischiano di rivelarsi pericolose. Quali potrebbero essere le alternative? Se si accetta il rischio che comporta continuare con il nostro amato sport, allora forse ne rimane solo una: interrompere ogni tipo di attività se la squadra trova anche solo un positivo o un atleta che presenta sintomatologia”.

In attesa di risposte da Roma, Tavarnelle salterà intanto la partita di sabato contro Follonica e sicuramente anche quella del 16 gennaio contro Carpi. Poi sarà da valutare la situazione.

“Sembra che per tutti la priorità assoluta sia voler giocare per forza – spiega Pierattoni – E anche le società paiono con comprendere il problema, finché non lo toccano con mano. Noi avevamo già chiesto di fermarci intanto nel mese di gennaio, ma non credo che saranno persi provvedimenti in questo senso: immagino che la stagione andrà avanti regolarmente”.

“Di sicuro – conclude il presidente di Tavarnelle – così facendo il divertimento viene a mancare per tutti e diversi giocatori smetteranno, perché la situazione è davvero difficile da affrontare con questo spirito. E a quel punto davvero dobbiamo prendere in considerazione anche il possibile ritiro della squadra dal campionato di A2”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA