SIENA – La cosa più difficile alla fine è trovare il modo di festeggiare.

Perché – nel vuoto surreale del Franchi con le gradinate deserte e uno spicchio di Duomo sul cielo nero e piovoso – mancano come non mai le Brigate Rossoverdi da andare ad omaggiare al fischio finale e tutti i semplici tifosi grassinesi da stringere in un abbraccio campo-tribuna, anche se li puoi immaginare tutti in delirio davanti ai teleschermi, per una volta.

Poi per il resto è tutto perfetto per un Grassina che, nel giorno in cui va in diretta tv in tutta Italia, scrive la pagina più esaltante della sua storia.

Espugna con merito (anche se con un rigore tra il generoso e l’inesistente) e mette questo capolavoro nella galleria di casa dell’ultimo triennio insieme al derby sull’Antella vinto al 95′, Poggibonsi e Agliana espugnate, la Supercoppa alzata in faccia al Grosseto.

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E se, dopo i primi 45 minuti già all’altezza della situazione, il clan rossoverde in tribuna incrocia le dita per la ripresa davanti a un Siena in crescita, alla fine accade invece il miracolo, quando a 10′ dalla fine Marchioni di Rieti indica il rigore per un presunto tocco col braccio su conclusione di Matteo.

E Baccio Baccini ha il coraggio e l’incoscienza di tornare dagli undici metri dopo la scarabocchio buttato via sette giorni prima col Sinalunga e stavolta di sparare il colpo giusto alle spalle di Narduzzo, vincendo la sfida a distanza con il lituano Krusnaukas che ha il doppio del suo numero (9 vs 99) all’esordio in bianconero appena cinque minuti prima.

In tribuna gode il presidente Zepponi al termine di una settimana in cui non erano mancate le stoccate a distanza con la dirigenza senese sulla data del recupero, mentre in panchina Matteo Innocenti – proprio nello stadio che lo aveva fatto sognare da giovane promessa bianconera poi non mantenuta – batte un Campione del Mondo e riscrive le gerarchie tecniche, dopo aver avuto la sfacciataggine di andare a giocarsela in casa dei favoriti numero uno col 4-3-3, mica storie.

E in campo è difficile trovare un migliore tra i migliori: dal solito perfetto Cecchi ai mastini Villagatti e Degl’Innocenti (spostato come centrale difensivo), dagli esterni senza paura Matteo e Del Lungo alla diga Nuti, dal solito impagabile Torrini a un Alfarano in crescita costante, fino al trio delle meraviglie: un Bellini fermato solo a pedate, un Marzierli tutto sacrificio e un Baccio che lascia sempre il segno. Senza dimenticare uno come Marafioti che entra e sfiora di un nulla il diagonale dell’1-0 un attimo prima del gol-partita.

Il Siena è ancora un cantiere aperto e probabilmente farà in tempo a rimontare la classifica, in un campionato così inedito per modi e tempi.

È anche penalizzato da un paio di decisioni: detto del rigore agli ospiti, nella prima parte ai senesi era stato invece prima dato e poi cancellato un rigore (per un fuorigioco piuttosto dubbio), oltre ad aver buttato al vento con Guidone un paio di ottime chance.

Ma, diciamolo, quel pizzico di buona sorte per i rossoverdi è stata la scintilla migliore per scrivere una storia di quelle belle, al confine della favola.

Una di quelle che, tra qualche anno, ti faranno essere ancora felice di essere stato tra i pochi fortunati a vederla e gustarla dal vivo.

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