PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – Giornate difficili da passare lontane dal campo di calcio. E’ quello che racconta il d.g. del Belmonte Enrico Busoni ai social biancorossi.

“Mi sento un pesce fuor d’acqua – spiega – abituato a stare sette giorni su sette insieme ad allenatori, calciatori, segretari, autisti, custodi, genitori e dirigenti il mondo per me è cambiato completamente, aggiungerei pure che faccio questo lavoro perchè non so fare altro o perche nessun altro lavoro mi dà le soddisfazioni che provo in questo settore. Non riesco a far trascorrere il tempo se non andando a fare passeggiare lungo un fiume, che per fortuna fa parte del mio Comune, telefonate, social e qualche lavoretto in casa e se penso che è passata solo una settimana mi viene la depressione, quindi devo pensare al breve e non al lungo periodo”.

​”Sono dell’avviso che possiamo parlare solo quando conosciamo l’argomento – prosegue – e quindi in materia sono ignorante e mi riesce difficile contestare certe decisioni. Posso però dire che se il ritorno del coronavirus era previsto per l’autunno non capisco perche hanno fatto ripartire le preparazioni, gli allenamenti e i campionati nel calcio ed altri sport, potevano aspettare l’inizio del 2021 per una ripartenza in totale sicurezza. Infine mettiamoci pure la ripresa delle attività industriali, commerciali, scuole e mezzi pubblici, il risultato di tutto ciò è davanti ai nostri occhi, aggiungerei che noi, popolo italiano, le leggi le subiamo ma non le rispettiamo (bisogna essere anche un po’ autocritici). In questo momento siamo nel caos più totale e perciò dobbiamo essere cosi intelligenti da migliorare i nostri comportamenti ed evitare di fare i furbi per fregare gli altri che poi siamo noi stessi”.

“Capisco questa smania di ritorno alla normalità – va avanti – e mi ci metto anch’io, ma ritengo che sia opportuno non far rischiare ad ognuno di noi la salute, quindi penso che prima del mese di febbraio o forse marzo sarà difficile ripartire in totale sicurezza. Noi come Società ci eravamo attrezzati, in tutto quello che chiedevano i vari dpcm, per tutelare al meglio tutte quelle persone che frequentavano l’impianto sportivo dando fondo alle nostre, pochissime, finanze, da marzo ad oggi non abbiamo incassato un euro, però la Società Belmonte ha già dato i rimborsi dei mesi di settembre e ottobre a tutti i collaboratori, frugandosi anche nelle tasche proprie. Il minimo che possono fare gli organi federali è reintegrare le nostre casse con contributi a fondo perduto, altrimenti rischiamo di riportare le chiavi dell’impianto al sindaco Casini e questa sarebbe la più brutta sconfitta di tutto il sistema calcio”.

“Sarà un Natale diverso per i giovani – conclude – meno spensierato e più riflessivo, torneremo a dare importanza alle piccole cose e meno al superfluo. Se possiamo dobbiamo pensare a far felici i ragazzi e magari meno noi stessi, in fondo il Natale non deve essere e non sarà mai una gara a chi indossa l’abito più costoso”.

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