BARBERINO TAVARNELLE –  Il Rally della Fettunta, originariamente previsto per il 5 e il 6 dicembre, tra le colline del Chianti e della Valdelsa, non si disputerà.

Gli attuali livelli di emergenza della curva epidemiologica da Covid-19 che da settimane interessano la regione Toscana, classificata come zona rossa, non consentono lo svolgimento della prestigiosa competizione nazionale, programmata come da tradizione dall’organizzazione, la Valdelsa Corse, per il primo weekend di dicembre.

Sulla storica manifestazione automobilistica che migliaia di appassionati e sportivi seguono ormai da quarantadue gare nel territorio di Barberino Tavarnelle, questo il numero dell’edizione 2020, prevalgono necessariamente le ragioni della salute e della sicurezza pubblica.

La decisione di cancellare la gara è stata condivisa dagli organizzatori e dall’amministrazione comunale. A mettere tutti d’accordo una scelta ponderata, assunta nel rispetto del territorio che ospita l’evento in un momento di difficilissima gestione per la criticità sanitaria che investe il territorio locale e nazionale.

“La necessità di rallentare sensibilmente l’impennata del contagio – dichiara il sindaco David Baroncelli – il rispetto puntuale e inderogabile delle norme ministeriali, finalizzate al contenimento della pandemia, che, teniamolo sempre a mente, non solo ammala ma uccide, hanno la priorità su tutto, su ogni aspetto della nostra vita che può mettere a repentaglio la salute individuale e collettiva”.

“L’iniziativa si sarebbe dovuta tenere a porte chiuse, ovvero senza pubblico – continua il sindaco – abbiamo rinunciato anche per non gravare sul sistema sanitario, sul personale e sulle strutture oggi impegnate nella gestione dell’emergenza”.

“Pur essendo consapevole del respiro e della qualità dell’iniziativa – tiene a dire – gestita con grande professionalità e competenza dall’organizzazione, siamo stati costretti a rinunciare all’appuntamento, nostro malgrado”.

“Insieme al nostro partner – conclude – la Valdelsa Corse, auspichiamo che il prossimo anno, considerata anche la sensibile flessione del movimento ricettivo, si possa continuare a percorrere nel solco di una tradizione che accompagna la storia e l’identità sportiva di un’intera comunità che ama il Rally da quasi mezzo secolo”. 

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