GREVE IN CHIANTI – Un momento difficile, con cui purtroppo prima o poi, se gli scenari non cambieranno a breve, tutte le società sportive dovranno presto fare i conti.

Alla Grevigiana è capitato una decina di giorni fa: due giocatori (fratelli) alle prese con qualche sintomo simil-influenzale, rivelatosi poi Covid-19 dopo il risultato dei tamponi.

A quel punto la società gialloblù ha dovuto far scattare il protocollo previsto (ma non sempre così lineare), in parallelo: avviso al Comitato Regionale e contatti con la Asl.

Tutta la squadra, tecnici compresi, si è dovuta mettere in quarantena e si sono sottoposti tampone (per fortuna senza altri esiti positivi), mentre è stata rinviata la gara con il Cerbaia di due domeniche fa.

Intanto, dopo i risultati confortanti dei tamponi, giovedì passato la squadra è potuta tornare ad allenarsi, giocando poi domenica scorsa la gara di campionato.

Una situazione gestita con intelligenza, buonsenso e grande disponibilità da parte di tutte le parti in causa (primi tra tutti anche i giocatori, che hanno sostenuto le spese mediche).

Ma che ovviamente conferma scenari non sempre semplici da gestire. E con la conseguenza adesso, per la società gialloblù, di diversi giocatori che, passato lo spavento, al momento hanno deciso di fare un passo indietro e di smettere di allenarsi e giocare, per non mettere ulteriormente a rischio la loro attività lavorativa.

“Per fortuna è andato tutto bene e questa è ovviamente la cosa più importante – racconta il presidente Massimiliano Coppi – ma sicuramente non sono situazioni così semplici. Devo ringraziare il nostro responsabile Cristian Casci e il mister Paolo Gimignani per come hanno gestito la cosa, e i nostri giocatori per la loro disponibilità e sensibilità. Però ci rendiamo conto che vivere tutta una stagione in questo modo non sarà facile. È anche comprensibile che qualche giocatore non se la senta più di giocare, però è chiaro che questo metterà in difficoltà diverse società nel mettere in campo la squadra la domenica”.

“La nostra società come molte altre – spiega – si è data da fare per organizzarsi e permettere a tutti di giocare in sicurezza. Però devo dire che in alcuni frangenti ci sentiamo un po’ lasciati soli dalla Federazione e da altri organi, perché davvero non è così scontato riuscire a gestire tutto l’insieme. Capiamo che il momento non è facile per nessuno, però sicuramente anche un aiuto dal punto di vista economico da parte della Federazione ed altri organi per costi tamponi e costi per visite mediche post Covid credo che sarebbe lecito aspettarselo. Così come una tutela maggiore per i ragazzi che devono fare la quarantena e che sono costretti a saltare giorni di lavoro”.

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