BAGNO A RIPOLI – Chi ha detto che a 75 anni si è troppo anziani per far qualcosa di adrenalinico e spericolato?

Beh, di sicuro chiunque sia stato non ha conosciuto “nonna Anna”, classe 1946, atleta del progetto Karaterzetá della Empi Dojo di Bagno a Ripoli.

Lo scorso weekend, infatti, una piccola parte del dojo ha accompagnato Anna a Vagli Sotto, in provincia di Lucca, per provare la spettacolare esperienza del “volo dell’angelo”.

Il volo dell’angelo deve il suo nome al fatto che, muniti di imbracature e agganciati ad un sostegno che scorre lungo una fune, permette alle persone di lanciarsi da un punto all’altro di un’altura, “volando” sopra panorami mozzafiato.

E giù in picchiata, sorvolando il lago ed il paesino di Vagli Sotto ad una velocità non proprio di crociera, “nonna Anna” ha dimostrato ancora una volta come l’età sia soltanto un numero e che quando si ha un sogno, nessuna scusa è troppo forte per impedirci di realizzarlo.

Foto di gruppo di Empi Dojop a Vagli di Sotto

Tutto è cominciato a luglio, quando Anna, impegnata nell’affiancare l’istruttrice Francesca Gentile nella gestione degli allenamenti intensivi estivi di Karate, nel corso di una chiacchierata come tante ha confessato di aver sempre avuto il desiderio di provare il volo dell’angelo.

Davanti all’insolita esternazione, lo stupore è stato generale, ma capendo l’estrema serietà del desiderio, i due maestri del dojo, Marco Diani e Francesca, hanno voluto far dono ad Anna della possibilità di realizzare questo suo sogno.

E così è stato: caschetto ben allacciato, un respiro profondo e giù il salto dalla pedana, verso l’azzurro del lago.

Ma Anna non è certo stata la sola a provare il “volo”: anche suo figlio Enrico (assessore allo sport del comune di Bagno a Ripoli) con la rispettiva compagna Alice, hanno sperimentato il “volo in coppia”.

E persino Liliana, di 75 anni pure lei, moglie di Stelio, un altro atleta del progetto Karaterzetà, si è lanciata provando la versione del volo da seduti.

Se è vero che la pratica del Karate forgia non solo il corpo ma anche lo spirito, allora possiamo essere sicuri che Anna abbia compreso la vera lezione: mai smettere di credere di poter fare qualsiasi cosa, se animati dalla giusta determinazione e non porsi limiti nel fissare i propri obiettivi, sul tatami così come nella vita di tutti i giorni.

Grazie nonna Anna per averci ricordato una lezione così preziosa e davvero complimenti per il coraggio e l’intraprendenza.

Alla prossima avventura!

Martina Metafonti

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