SAN CASCIANO – Gian Piero Parisi, sancascianese, è un ciclista amatoriale del gruppo de “Gli Scatenati”. E da pochi giorni ha concluso la sua impresa in solitaria: ben 1.200 chilometri, da San Casciano alla Sicilia.

Una pedalata di una settimana suddivisa in tappe di circa 170 chilometri l’una, che lo ha visto attraversare l’Italia centro-meridionale attraverso borghi mozzafiato. Fino a Piedimonte Etneo, ai piedi del vulcano Etna in Sicilia.

Lo abbiamo incontrato nel suo ristorante, Il Gallo Giallo, alla Calcinaia, fra San Casciano e Mercatale, per farci raccontare questo viaggio e ripercorrere attraverso il suo racconto i luoghi visitati e le sensazioni provate.

Un tragitto che ancor prima di un’impresa ciclistica è stato un viaggio interiore per Gian Piero, per conoscere la Sicilia che non aveva mai visto, le sue radici, la terra natia dei suoi genitori. Nella quale non sono più tornati.

“La bicicletta è la mia passione – ci racconta Gian Piero – Mi alleno costantemente facendo circa 300/400 chilometri a settimana, seguo un certo tipo di alimentazione ed ho un amico che mi fa anche da preparatore, Matteo Fondelli”.

“Quest’anno – continua –  avendo un po’ più di tempo libero ho deciso di tentare questa impresa; arrivando in Sicilia, dove non ero mai stato nonostante i miei genitori fossero siciliani”.

“Un viaggio fatto anche per loro – ammette – che non hanno più rivisto la loro terra e che io ero curioso di conoscere”.

Dall’idea alla pianificazione: “Ho quindi preparato tutte le tappe meticolosamente per arrivare alla meta in sette giorni, e sono partito in sella alla mia bici con una borraccia, integratori alimentari, aminoacidi e una borsa sotto-sella con lo stretto necessario”.

Da solo ma con gli amici sempre connessi attraverso i video live che Gian Piero ha messo in rete durante il viaggio.

La prima tappa, passando per le Crete Senesi, è stato il lago di Bolsena in provincia di Viterbo, poi Aprilia (Latina) e il terzo giorno è arrivato Mondragone, in provincia di Caserta.

Quarta tappa Salerno, passando anche per Vietri e Cetara: “Ogni sera fissavo l’albergo per il giorno dopo – ci spiega Gian Piero – e fino a Salerno è andato tutto liscio”.

“Era la settimana di Ferragosto – racconta – e lungo la costa non ero riuscito a trovare pernottamento; avevo così deciso di fare tappa a Matera”.

“Passando per il Cilento – sorride – ho incontrato tanti ciclisti che mi hanno offerto la colazione, abbiamo fatto delle foto insieme ed il tempo è passato”.

“Quando alle 17 ho cercato un albergo a Matera – riprende – Booking.com mi ha dato un solo albergo libero: a Paola, in Calabria, a 272 chilometri!”.

Ma non si è certo dato per vinto: “Sono arrivato alle nove di sera, dopo aver fatto un lungo tratto al buio, con i fari quasi esauriti e tanta fame”.

“Nel B&B – conclude – sono stati gentilissimi e mi sono rifatto con una bella spaghettata e una bella dormita”.

Il giorno seguente tappa a Pizzo Calabro. Dove Gian Piero, amante dei dolci, ha degustato degli ottimi tartufi. Per rimettersi poi in sella fino a Villa San Giovanni per l’imbarco per la Sicilia.

Per arrivare poi fin sull’Etna. Con quella bici che è, ormai, una vera e propria compagna di vita.

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