STRADA (GREVE IN CHIANTI) – Era pronto a tornare in campo dopo un lungo infortunio al ginocchio che lo stava tenendo fuori da novembre. Il difensore del Chianti Nord Jan Porreca invece si è visto sbattere la porta in faccia la suo rientro anche dall’esplosione del coronavirus.

“Per me, oltre al danno anche la beffa – sorride il giocatore biancoverde – Purtroppo senza calcio non si vive bene. Manca il gruppo, manca la vita dello spogliatoio. Manca alzarsi la domenica per pranzare insieme, poi giocare, soffrire, gioire, vincere o perdere. Gioco da quando avevo sei anni, è strano non poterlo fare più”.

E anche il futuro è tutt’altro che semplice da interpretare: “Non ho idea di quello che potrà succedere, quali precauzioni tutti dovremo prendere. Quello che è successo porterà dei cambiamenti nel vivere quotidiano di tutti noi. E nello sport si dovrà vedere a settembre quale sarà la situazione. In più lo sport dilettantistico dovrà vedere se avrà la forza economica per andare avanti come prima”.

Coi compagni di squadra ovviamente continuano i contatti, pure a distanza: “Ci sentiamo sul gruppo whatsApp, con qualuno anche privatamente. C’è preoccupazione da parte di tutti, incertezza. Ma soprattutto c’è grande voglia di tornare a giocare. Tra l’altro a Strada in questi anni è nato proprio un gran gruppo. E questa è la cosa più bella del giocare a pallone: lo stare insieme”.

Pochi giorni fa è stato il secondo anniversario della Coppa Toscana sollevata dal Chianti Nord: “E’ stato uno dei momenti più belli della mia carriera calcistica. Ogni volta che ci penso, ancora oggi, mi emoziono. Tra l’altro abito anche vicino al campo delle Due Strade, quindi mi capita di passarci spesso e di ripensare a quella sera”.

Tanti i ricordi: “Un insieme di tanti momenti di quella serata. Dal prepartita, il momento in cui  siamo scesi in campo per il riscaldamento: i tifosi del Montagnano avevano preparato uno spettacolo bellissimo; dall’altra parte della tribuna tutti i nostri tifosi, tutti i ragazzi della Scuola Calcio. Una cosa da brividi. Poi la partita, il loro pareggio su rigore nel recupero. Poi i calci di rigore finale, la vittoria, i festeggiamenti. Ogni momento impossibile da dimenticare”.

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