A sinistra, Massimiliano Coppi

GREVE IN CHIANTI – Quando si verificano situazioni (incredibilmente) inaspettate, come una pausa forzata a causa di una pandemia globale, anche le società sportive si ritrovano ad affrontare un’assoluta novità.

Per questo abbiamo chiesto a Massimiliano Coppi, presidente dell’ASD Grevigiana, al quale come la società abbia gestito l’emergenza. E quali sono, a suo modo di vedere, le prospettive future.

“Abbiamo interrotto subito le attività con il primo decreto – inizia Coppi – anche se inizialmente sembrava che gli allenamenti si potessero continuare mantenendo le distanze. Ma non ci sembrava sicuro. Gli impianti sono stati chiusi e lo sono tutt’ora: avremmo bisogno di fare dei lavoretti di manutenzione ordinaria, mantenere i campi, ricontrollare delle piccole cose negli spogliatoi, ma il messaggio dello Stato è chiaro, chiarissimo, e noi da subito lo abbiamo rispettato. E volevamo far capire ai nostri atleti ed alle loro famiglie quanto era importante stare a casa ed attenti”.

“Penso che la stagione dilettantistica – ammette Coppi – quella giovanile in particolare si possa considerare conclusa. Dalla Federazione non abbiamo avuto nessuna comunicazione ufficiale, ma d’altronde anche a livello nazionale non è stato deciso nulla; è evidente che al momento ci sono situazioni molto più importanti, drammatiche da affrontare, la salute prima di tutto e la situazione economica al secondo posto. Il nostro territorio sta subendo un danno economico importante, qui si vive principalmente di turismo e questo al momento è fermo in modo assoluto, perciò a caduta tutto il comparto lavorativo sta subendo gravi danni; prima si deve pensare alla salute delle persone, al lavoro e poi allo sport.”

“Bisogna anche considerare – prosegue Coppi, in un ragionamento dal quale si percepisce tutta la sua passione per questa società – che noi siamo una società solida, abbiamo il polso della situazione ben chiaro. Però è vero che ci sconvolge un po’ tutto quello che avevamo programmato: ad il Grevigiana Meeting, che viene fatto da più di 20 anni e consiste in un insieme di 6-7 tornei che riempie l’attività dal 15 aprile a metà giugno. Temo che salterà, se non completamente, sicuramente in parte”.

“Solitamente – riprende – in questo periodo riusciamo a fare delle cene sociali, creando comunità fra tutte le squadre che partecipano ai tornei. Vedere dopo la partita i ragazzi di diverse società che si divertono tutti insieme per noi è più importante dei risultati sportivi; in aggiunta dobbiamo pensare a tutta una quota di sponsorizzazioni sulle quale facevamo affidamento e che sarà più complicato ottenere, perché con la crisi economica che si sta abbattendo anche sul nostro territorio sarà più difficile chiedere soldi a chi ha problemi.”

“Per quanto riguarda la Federazione – prosegue – spero che per la prossima stagione venga tenuto conto di tutto questo e del fatto che noi, come tutte le società, a gennaio abbiamo saldato le quote per tutta la stagione che doveva concludersi a fine maggio/giugno.”

“Il messaggio per i nostri ragazzi – conclude Coppi – è quello di rispettare al massimo le indicazioni che ci vengono fornite, speriamo in questo modo di sconfiggere il virus e cercare di tornare a fare la nostra vita normale. Con l’auspicio che questa situazione ci insegni a rispettare ancora di più le persone e la comunità in cui viviamo: speriamo in questo modo di poter fare uno sport più sano, più tranquillo e di divertimento. Perché è questo ciò che dovrebbe essere lo sport”.

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