POGGIBONSI – Sono passati 32 anni da quella domenica del 1988 in cui il giovane centrocampista del Poggibonsi Stefano Lotti, si accasciò sul prato dello stadio che adesso porta il suo nome, durante la partita contro la Tiberis Umbertide a causa di un improvviso malore.

La consueta e sentita commemorazione dell’anniversario ha visto la partecipazione di tutti i dirigenti dell’U.S. Poggibonsi e dell’amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco e assessore allo sport Nicola Berti, e dal consigliere comunale Bruno Borri, presidente della commissione sport.

Alla presenza dell’ex allenatore dei leoni Uliano Vettori, dei vecchi compagni di squadra di Stefano e di un nutrito gruppo di tifosi, Nicola Berti ha deposto un mazzo di fiori nel “Giardino di Stefano”; mentre il d.g. giallorosso Giacomo Guidi ha poggiato al suolo una maglia giallorossa recante il numero 4, immancabilmente indossato dall’eterno atleta del Poggibonsi.

Commovente anche il ricordo dell’allora allenatore Uliano Vettori, le cui parole intrise di significato sono state sugellate da un lungo applauso.

 “Per me è un onore portare il saluto della città e della collettività di Poggibonsi – ha detto Berti – partecipando al ricordo di Stefano insieme alle persone che gli vogliono bene e che amano i colori giallorossi”.

“La mia mente è tornata indietro a 32 anni fa – ha ricordato il presidente Giuseppe Vellini – quando, presente nei gradoni con gli ultras di allora dei quali facevo parte, ho vissuto una delle pagine più nere della mia vita, vedendo un uomo che pareva indistruttibile andarsene per sempre. Una tragedia che mi ha fatto comprendere che purtroppo tutti noi siamo soltanto di passaggio su questa terra. Stefano Lotti è stato un calciatore che ha sempre dato tutto; sono convinto che sarà elogiato anche tra 50 anni”.

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