BAGNO A RIPOLI – Incontra prima la stampa, nella sala del consiglio comunale. Poi, in una Sala Ruah gremita, la cittadinanza.

Accanto a lui l’architetto Marco Casamonti, l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini.

E’ il giorno. Che arriva al termine di settimane in cui, nel suo mulinare per la provincia di Firenze alla ricerca di terreni per stadi e centri sportivi, Rocco Commisso, presidente dell’ACF Fiorentina, si è fermato a Bagno a Ripoli.

E ha deciso qui qui sorgerà la “Casa Viola”, che conterrà campi e uffici. Sorgerà presto, “fast fast fast”, entro due anni.

Alla presenza dello stato maggiore di ACF – Giancarlo Antognoni, Dario Dainelli, il figlio Joseph e l’immancabile Joe Barone – il patron viola cattura la scena come suo solito.

“Dovete sapere che io in Usa ho una piccolissima azienda di 4.500 impiegati. Il nostro quartier generale ci è costato 37 milioni di dollari, e facciamo 2 miliardi l’anno di entrate. La Fiorentina oggi incassa 100 milioni, ma nel centro sportivo ci stiamo investendo il doppio. Capito come funziona?”, chiosa ridendo.

Già. I soldi non sono un problema, ci ha sempre detto Rocco. E alla fine dei giochi, il nuovo centro sportivo costerà 70 milioni, “10 per il terreno, 60 per i lavori: nella storia del calcio italiano, nessun altra proprietà ha deliberato una simile cifra in infrastrutture, dopo soli 5 mesi dall’insediamento”.

Una spesa che porterà una modifica importante e duratura. “Quello che andremo a creare resterà qui a vita: la casa dove la Fiorentina farà convivere tutti i suoi associati, donne e uomini, che al momento sono sparsi in 5 strutture sportive, resterà anche dopo di noi”.

“Oggi in America è il Thanksgiving Day, ma io sono qui a ringraziare voi per questa opportunità di crescita”, conclude Commisso, non prima di riservare una frecciata al sindaco fiorentino Dario Nardella (“Per lo stadio aspetto 4 anni; ma non da oggi, da settembre scorso”).

Ovviamente raggiante il sindaco Casini, che si avventura in voli letterari parlando di “un progetto iniziato in una notte di inizio estate, che tinge di viola il futuro di Bagno a Ripoli”.

La storia è nota: il blitz di Casini a fine giugno nell’hotel dove si stava preparando il futuro della nuova Fiorentina, l’invito “a venire a vedere tutta la bellezza che c’è a Bagno a Ripoli”, la scintilla.

“E da lì – rimarca il sindaco – in soli cinque mesi, con una rapidità che da amministratore non avevo mai visto, siamo già arrivati al traguardo di oggi”.

Così come tutti ormai conoscono la zona interessata: “Si recupera un’area di pregio – spiega Casini – che era andata negli anni sempre più in abbandono, fino a divenire teatro di illegalità”.

Sui tempi le idee sono chiare, devono essere chiare quando si fa affari con Commisso: i permessi a costruire giungeranno entro settembre 2020, forse già in giugno.

Finite le dichiarazioni delle due parti in causa, tocca a Marco Casamonti, l’architetto sulla cresta dell’onda, illustrare il progetto della sua prossima creatura.

Partendo da una premessa: “Tengo a precisare che questo non è il progetto esecutivo, ma un masterplan definitivo che può ricevere le osservazioni della cittadinanza, come previsto dalla legge: il percorso sarà fatto ascoltando le persone che sono a favore e quelle che sono preoccupate”.

Poi, le immagini e la voce di Casamonti a svelare metro per metro il nuovo quartier generale della Fiorentina. “La migliore installazione che si può porre in un territorio agreste come Bagno a Ripoli, è proprio un campo di calcio. Io stesso, da cittadino ripolese, sono lieto che l’area sia ricoperta da un semplice strato di 20 centimetri di sabbia, e sopra di esso manti erbosi”.

E i numeri: “Dei 25 ettari, oltre 24 rimarranno a verde: il 97 per cento. 10 i campi da calcio – 3 per le giovanili, 3 per le donne, 2 per la prima squadra, e 2 ministadi, con tribune per 1500 persone, in cui giocheranno Primavera e Women’s – la cui disposizione seguirà lo schema di cardi e decumani, risalente all’epoca dei romani. Il tutto contornato da mille alberi, la cui piantumazione è già inserita nel progetto”.

Le famigerate torri faro non ci saranno, perché “non è necessario illuminare tutto: le prime squadre non si allenano con il buio. Solo i campi destinati ai giovani, che la mattina vanno a scuola, saranno prospicienti al viale Europa e verranno illuminati dal basso, con l’impiego di luci LED a basso consumo”.

La spiegazione si chiude con un messaggio sociale e un appello: “Abbiamo girato Italia ed Europa, per giungere alla conclusione che questi 25 ettari serviranno per un segnale di unione che parte dallo sport: uomini e donne che si allenano insieme. Ma anche di sostenibilità: la Fiorentina, per mezzo degli oneri di urbanizzazione, finanzierà l’allungamento della pista ciclabile, e infatti all’ingresso del centro sportivo la prima struttura è un parcheggio per biciclette. E per chi non ama la bici, facciamo fin da ora un appello a venire al centro sportivo con la tranvia, che in due tre anni sarà pronta e arriverà proprio lì accanto”.

Si spengono le luci, scatta il countdown per il taglio del nastro: obiettivo settembre 2021.

Leonardo Pasquinelli

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