Giovanni Vitali, al centro, insiema al presidente Claudio Manetti e a Leonardo Semplici

TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Fino all’ultimo ha continuato a condividere sul suo profilo facebook i risultati del settore giovanile della sua Impruneta Tavarnuzze (ma anche del Lebowski e della Florentia).

Fino a domenica scorsa ha continuato a chiedere gli aggiornamenti sulle partite dei suoi ragazzi. Se n’è andato così, con il verde e l’azzurro nel cuore e nella testa, Giovanni Vitali, il direttore generale e la grande anima della società tavarnuzzina.

Se n’è andato a 56 anni, dopo una lunga malattia che non gli ha impedito, fin quando ha potuto, di continuare a frequentare la sua casa del “Nesi”.

“Una grande persona e un grande dirigente – sintetizza così, commosso, la sua figura Fausto Gonnelli che con Giovanni ha lavorato per anni a stretto contatto – Mancherà non solo l’amico ma anche una figura fondamentale per tutto l’ambiente dell’Impruneta Tavarnuzze. Il rinnovamento del campo, col sintetico tanto atteso e desiderato, è stato tutto merito suo. Stava male, si sapeva che purtroppo era solo questione di tempo: eppure domenica mattina continuava a mandarmi messaggi per sapere cosa facevano i nostri regionali”.

“Non ho mai visto un dirigente calcistico con la sua grande visione – spiega Marco Zwingauer che ha condiviso con lui la nascita del rapporto oggi strettissimo tra Impruneta Tavarnuzze e CSL – E’ stato lui per primo a vedere nel “Nesi” una casa comune per il Tavarnuzze, per il Lebowski, e anche per la Florentia. Aveva apertura mentale, sapeva andare contro i pregiudizi, aveva idee geniali. Non ho mai conosciuto un uomo di sport come lui e forse non ne conoscerò altri come lui. Era lui a mandare avanti la società, a organizzare, a tenere le fila di tutto. Eppure non voleva mai meriti, si teneva sempre ai margini, fuori dai riflettori, con grande umiltà. In una delle prime partite di questa stagione, contro il Galluzzo e ormai da tempo malato, era sotto la pioggia con la mantella nera, dietro la rete, a raccattare i palloni che finivano fuori dal campo. Questo era Giovanni. Mancherà come persona e come dirigente”.

“Una pietra miliare della storia dell’Impruneta Tavarnuzze – lo ricorda così la pagina facebook della società – Sì, perché Giovanni era ed è, anche da lassù, l’Impruneta Tavarnuzze. Un punto di appoggio per tutti, un grande dirigente, una delle anime della nostra società. Giovanni seguiva la Scuola Calcio, educava i ragazzi del settore giovanile, inseguiva le speranze della Prima Squadra, coordinava il lavoro tutti noi. Cercheremo di portare avanti il tuo lavoro con la stessa tenacia che hai dimostrato in questi anni. Grazie, per averci creduto sempre. Per esserti battuto giorno e notte per costruire un impianto sportivo da società professionistica e per aver accompagnato questa società in tutte le fasi della sua crescita”.

Giovanni Vitali lascia la figlia Eleonora, i figli Filippo e Andrea e la compagna Daniela. L’occasione per l’ultimo saluto sarà sabato alle 11.30 presso la chiesa di Tavarnuzze.

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