Difficile analizzare una partita così, dopo che sono passare più di 12 ore e una nottata ma ancora hai un giramento di scatole che durerà almeno fino alla prossima (che per fortuna è mercoledì).

Montella come già preannunciato la scorsa settimana, si affida nuovamente al suo collaudatissimo 3-5-2 che gestisce con precisione. Gli attaccanti – al contrario di quel che dicono oramai tutti – ci sono, eccome se ci sono.

Uno svaria dove gli pare, disegnando calcio con facilità, classe e abnegazione straordinarie. L’altro sembra iniziare a prenderci gusto, accentrandosi sempre più frequentemente e sfruttando i contropiedi come si deve.

Peccato che a venti minuti dalla fine l’allenatore li tolga entrambi.

Erano stati 70 minuti di dominio tattico assoluto, dove l’Atalanta aveva la supremazia territoriale ma dove Dragowski risultava pressoché inoperoso.

Badelj stracco ma pur sempre un frangiflutti credibile (ribadisco invece la mia totale incredulità di fronte ad una mancanza numerica di un alternativa capace sulla linea mediana), Ribéry incontenibile, Chiesa affilatissimo come ai bei tempi (chissà, forse con l’Atalanta ha un conto in sospeso), difesa solida come da molto non si vedeva (Pezzella in primis).

Inevitabile quindi fare alcune riflessioni sui cambi di Montella, cambi che hanno deciso purtroppo la gara.

Boateng per Ribéry.

Il francese era stanco e sui 2/3 di gara ci sta il cambio. La logica vorrebbe Boateng, per classe e per tecnica, ma già contro la Juve il suo inserimento era stato deleterio.

Viene riproposto, ma la musica non cambia: molle, pochi scatti, svogliato. Uno come lui che dovrebbe tenere tutti i palloni, far rifiatare, correre al massimo per riguadagnarsi un posto da titolare che al momento non ha… .

Niente, praticamente niente. Due mezze ore di gioco totalmente buttate alle ortiche. Se la sua tenuta mentale è già in crisi, occorre assolutamente prenderne atto, in settimana aveva dato buoni segnali?

Vlahovic per Chiesa.

Un cambio imbarazzante. A fine partita si dice che Chiesa aveva un problemino (sappiamo che ha la pubalgia da tempo) ma era di gran lunga la sua miglior partita da 6 mesi a questa parte e sembrava ancora scattare benissimo.

Teneva tutta la retroguardia atalantina in difficoltà e la sua sostituzione non ha il minimo senso logico. L’inserimento di Vlahovic poi grida vendetta.

Il giovane è ancora acerbo per partite di questo livello e se serviva qualcuno che tenesse il pallone lassù, beh quel qualcuno era già Boateng.

Con lui abbiamo perso praticamente due calciatori e a quel punto l’Atalanta ha potuto facilmente giocare sulla linea del centrocampo senza alcuna paura per  ripartenze che non eravamo più in grado di fare.

Venuti per Dalbert.

Anche qui molto da dire. Sappiamo con certezza che a sinistra ci sono ben TRE ragazzi capaci di giocare, ma che tutti e tre sono molto indietro rispetto al livello della categoria in questo momento.

Metterne uno a cinque minuti dalla fine, in un momento super concitato e complicato… . Beh insomma, non è il massimo.

Certo che qualcuno dovevamo pur mettere ma forse l’esperienza di Ceccherini, non certo un campione ma quantomeno ragazzo da 200 presenze equamente suddivise tra serie A e serie B, sarebbe stata più logica.

Facile parlare a partita finita, facile parlare per uno come me che non è né allenatore né un professionista nel calcio; solo un appassionato.

Naturale che questi siano solo i miei pensieri e che possano essere sciocchezze per qualche addetto ai lavori, ma la situazione non è così banale come potrebbe sembrare.

Vero che abbiamo trovato le prime tre dello scorso campionato e quindi la classifica non deve preoccupare.

Ma Montella non ha ancora vinto una gara in campionato da quando è tornato. La Fiorentina non ha ancora vinto in casa in campionato in tutto il 2019 e l’unica partita vinta è quella di Ferrara, un rocambolesco 1-4 datato metà febbraio.

L’impressione è che l’allenatore non riuscendo a vincere neppure partite ben preparate come questa possa perdere credibilità e fiducia nel gruppo.

L’impressione è che anche quando ci siano basi buone si trovino i sistemi per complicare le cose in modo assurdo, poco spiegabile.

La certezza è che l’organico presentato sia chiaramente deficitario in più reparti (centrocampista centrale in primis) e paurosamente enorme in altri (Sottil, Vlahovic, Ribéry, Boateng, Chiesa e Pedro si dovranno verosimilmente giocare due posti soltanto).

Dario Del Gobbo

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