Andrea Migliorini

FIRENZE – Ripartirà da Novoli Andrea Migliorini. L’ex capitano dell’Atletico Impruneta è andato ad arricchire (con i compagni Leoni, Pinzauti e Paoletti) lo scacchiere degli ambiziosi “orange” del Barco. In attesa di incominciare a lavorare sul campo per un’annata che si preannuncia molto frizzante, Andrea ci racconta le sue impressioni e anche un po’ di tristezza per il biancoverde imprunetino sfumato.

Cosa ti ha convinto a scegliere Novoli?

“Già da metà stagione scorsa avevano cominciato a farmi capire che mi avrebbero voluto con loro. Erano solo chiacchiere che col passare del tempo si facevano più insistenti. Mi hanno incuriosito. Sapevo delle capacità di mister Sacconi. Conoscevo il direttore Rossi avendolo già avuto al Galluzzo. E la loro voglia di portarmi da loro, un progetto ben definito che è partito due anni fa mi hanno fatto scegliere Novoli”.

Che stagione ti aspetti?

“Spero sia una stagione di soddisfazioni. Non voglio fare tanti proclami come stanno facendo da altre parti perché si sa che a luglio tutti vogliono vincere e tutti hanno allestito la squadra migliore. Ma tanto solo quando cominceremo a scontrarci sapremo realmente chi può avere una marcia in più. Il campo è l’unico nostro vero giudice. Io mi voglio solo imporre come al solito di adempiere in maniera adeguata e seria agli impegni presi. Di cercare di insegnare quel qualcosa in più che posso avere ai ragazzi giovani. Di formare un gruppo unito. Lavorando bene arriveranno le vittorie”.

Quali squadre della zona fiorentina temi di più (in attesa ovviamente di conoscere i gironi)?

“Ci sono tante squadre che si sono rinforzate e che puntano a vincere. Penso alla Rondinella, penso alla Settignanese. Ci sarà la solita Incisa. E anche il Fiesole mi incuriosisce abbastanza. Sicuro che sarà comunque un bel campionato dove credo che quest’anno non si parlerà di forbice”.

Oltre ai tuoi ex compagni dell’Impruneta, avevi già giocato con altri ragazzi del Novoli?

“I ragazzi del Novoli li conoscevo per averli affrontati più volte. Ormai ci si conosce un po’ tutti. E sono un gran gruppo. Hanno ottenuto un quarto posto, l’anno dopo un terzo. Sta a significare che le basi buone per puntare in alto già c’erano. E io come gli altri innesti siamo qui per dare una mano per far sì che ciò accada”.

Quanto ti dispiace della fine dell’Atletico Impruneta, che non si iscriverà al campionato di Prima?

“Non vedere più l’Atletico Impruneta nel panorama calcistico fa male, anche per quello che siamo riusciti a fare. Sono stati tre anni in continua crescita e vedere che tutto quello costruito è andato in fumo non è certo bello. Non voglio entrare in ambiti di cui non conosco le effettive colpe ma di certo qualcosa in più per salvare il salvabile si poteva fare. A partire dall’amministrazione comunale”.

Cosa ti resta degli anni in biancoverde?

“Ho ricordi bellissimi e indelebili di questi tre anni all’Impruneta. Aver conosciuto una realtà come quella sicuramente ha arricchito di cose straordinarie il mio bagaglio. Per cui mai potrò parlare male di questa esperienza. Ho conosciuto persone che sicuramente resteranno con me anche nella vita quotidiana. E sotto il profilo sportivo abbiamo fatto qualcosa di straordinario a partire dalle 7 vittorie consecutive”.

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