BARBERINO TAVARNELLE – Non sarà Roberto Malotti il tecnico della prossima stagione per il San Donato Tavarnelle.

Nonostante la stima reciproca (e anche l’affetto) divergenze su programmi e budget porteranno le strade della società gialloblù e dell’allenatore fiorentino a dividersi.

Per Malotti, dopo una metà stagione (2017/18) che aveva visto la squadra salvarsi e arrivare in finale di Coppa Italia; e una seconda metà stagione (2018/19) che ha visto la squadra arrivare ai limiti della zona playoff (sognando a tratti anche la Serie C), il futuro prevedeva un piano preciso di investimenti.

Insomma, tesi a sviluppare un percorso che potesse portare il San Donato Tavarnelle a lottare fin da subito per la promozione in Serie C.

Pur avendo accarezzato l’idea in questa stagione, la società rimane invece ancorata a un percorso diverso: allestire una squadra competitiva, che possa dire la sua nelle zone alte della classifica e in Coppa; e, contestualmente, valorizzare il settore giovanile. Senza però mettere sul piatto organici fuori budget.

Anche perché, e non va mai dimenticato, le ambizioni si scontrano anche con problemi strutturali e logistici: quelli dell’impianto di Tavarnelle, attualmente non adeguato per la categoria superiore.

In caso di promozione quindi ci si troverebbe di fronte a una squadra che, l’anno successivo, sarebbe costretta ad “emigrare” lontano, perdendo quel contatto molto diretto con la tifoseria che qui è sentito. Dai tifosi, ma anche dagli stessi giocatori.

Non ci sarà quindi un Malotti che inizia (cosa rarissima per lui abituato a prendere le squadre in corsa) la stagione con il San Donato Tavarnelle.

Fra gli sportivi si sussuranno i nomi di Paolo Indiani ed Egidio Bicchierai. Qualche sondaggio sarebbe già stato fatto, ma anche qui sembrano strade chiuse per questioni economiche.

Di sicuro la dirigenza del San Donato Tavarnelle (da capire se rimarrà anche il dg Massimo Manganelli, anche se è molto probabile che anch’esso sia al passo d’addio) dovrà lavorare con accortezza: gli ultimi quattro anni infatti si sono sempre conclusi con un allenatore diverso da quello che aveva iniziato la stagione.

Matteo Pucci

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