TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – L’ufficialità è arrivata oggi, venerdì 1 febbraio, con un post sulla pagina Facebook della società grigionera.

“Serrau, il Mister, Andrea, si è dimesso”. Andrea Serrau lascia la panchina del Centro Storico Lebowski. Una decisione che va al di là del momento un po’ difficile che sta vivendo la squadra nel suo primo campionato di Promozione.

Una decisione che viene commentata così dalla stessa società, “Ha fatto bene, ha fatto male, chi se ne frega. Noi vogliamo bene al nostro fratello, quindi lo rispettiamo e rispettiamo la sua scelta. Anche se fa tanto male, anche se fa tanto male pure a lui”.

Un po’ di numeri. Per capire chi è questo mister per questa squadra così unica: “Andrea Serrau lascia il Centro Storico Lebowski dopo 7 stagioni, 224 partite, di cui 7 con la formazione Juniores, 123 vittorie, 56 pareggi, 45 sconfitte. Sotto la sua guida la squadra ha vinto i campionati di Terza, Seconda e Prima Categoria, oltre alla Coppa Fringuelli 2012/13 e al playoff del Girone C nella stagione 2015/16″.

Poi il saluto. Unico. Che racconta cuore, polmoni, chilometri macinati assieme: “E’ difficile da spiegare perché dopo un po’ che una cosa l’hai conquistata, una volta che diventa quotidiana, quasi non ci fai più caso. Campionato di Promozione, la nostra maglia indossata da atleti ed atlete vere, lo stadio pieno ogni domenica”.

“E a ritroso Coppe – proseguono – campionati vinti, finali, semifinali, abbracci, lacrime, mamma mia. Poi è difficile da spiegare perché il nostro motto è “tutti-poco” ma, purtroppo, renderlo realtà è una delle sfide più difficili per chi ha l’ambizione di creare una realtà che scardini il mondo che lo circonda. E questo è appunto uno dei casi in cui “uno-tanto”, per cui si crea un paradosso che, quindi, è difficile da spiegare”.

“Il Lebowski deve tantissimo ad Andrea – rimarcano – La ricchezza dell’affetto, prima di tutto. La caparbietà e la dolcezza, il mettersi a disposizione e la fiducia dell’affidarsi a chi ci circonda, nel bene e nel male, son cose che valgono tanto e che abbiamo imparato anche insieme a lui. E poi la professionalità, l’amore incondizionato per la maglia grigionera, sempre avanti a tutto. Un’infinità di storie che sono la nostra storia. La nostra storia di sport e di fratellanza”.

“Quando venite al Lebowski – concludono – e leggete nei nostri volantini “Tutti – Poco”, ricordatevi di Andrea Serrau. Ché senza il suo “uno-tanto”, non ci sarebbero il campionato di Promozione, la nostra maglia indossata da atleti ed atlete vere, lo stadio pieno ogni domenica, e tante tante altre cose. Pensate un po a quanto possiamo fare, insieme. Grazie amico, ci vediamo in Curva”.

Parleremo più avanti del sostituto. Adesso c’è solo da rendere onore a uno che, nei fatti, rappresenta una parte del calcio, dello sport della provincia di Firenze intera.

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