il campo livornese visto dall'alto

GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Niente partita ieri pomeriggio per gli Juniores regionali d’élite del Grassina.

A Livorno, in casa della Pro Livorno Sorgenti, non si è giocato per un problema…. di campo.

Per una storia che ha dei tratti surreali.

“Dopo essersi sobbarcati un lungo viaggio in pulmann con partenza che ha loro impedito la presenza nelle aule di scuola – questo il racconto della società rossoverde – i giovani di Morrocchi si sono presentati sul terreno del “Cini” di Livorno. Appena arrivati però nel corso del consueto sopralluogo al terreno di gioco, hanno notato, e non potevano farne a meno, un grossolano disallineamento fra le due porte e la restante segnatura del terreno di gioco: non centimetri ma metri”.

“A questo punto – prosegue il racconti – è stato avvisato l’arbitro che si è portato sul centro del campo e, constatato ciò che non era possibile non vedere, ha chiesto ai dirigenti della PLS di adoperarsi per rendere il campo “regolare”. Nessun tentativo però è stato posto in essere. Si è continuato a misurare le linee di fondo che risultavano regolari mentre non erano regolari gli angoli del rettangolo di gioco confermando quindi che quello disegnato non era un campo rettangolare come previsto dal regolamento e che certamente le due porte non erano una davanti all’altra, a specchio. Cosa riconosciuta anche dai livornesi che a giustificazione dicevano che il campo era quello da trent’anni ed oltre”.

Passato il regolare tempo d’attesa previsto e perdurando le irregolarità constatate, l’arbitro ha liberato le squadre. A questo punto la società rossoverde presenterà reclamo al Giudice Sportivo Territoriale chiedendo la vittoria a tavolino.

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