TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – “E’ il più grande azionariato popolare che sia mai stato tentato nel calcio italiano”.

Nei giorni scorsi il Centro Storico Lebowski è diventato ufficialmente una cooperativa sportiva: “Quello che era l’U.S.D Centro Storico Lebowski è adesso il Centro Storico Lebowski S.C.S.D, ossia Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica per Azioni. Da oggi, al nostro campo, è possibile diventare socio e dunque proprietario del club”.

“I motivi di questa trasformazione saranno spiegati nei prossimi giorni dentro un lungo documento – annunciano dalla società grigionera – Si sta rivelando una stesura complicata, perché ci costringe a fare i conti con i nostri 14 anni di storia e a tracciare un filo che tenga insieme i giorni in cui eravamo venti scalmanati/e a tifare su una balla di fieno e oggi, in cui la nostra comunità ha una casa e conta migliaia di persone”.

“In breve – anticipano – solo per suggerire l’importanza di questo passaggio, possiamo dire che grazie allo strumento cooperativo adesso il Lebowski è davvero una proprietà collettiva dei suoi tifosi, indifferente a ogni tentativo di scalata, di accentramento, a ogni invadenza del mercato”.

“La nostra idea – proseguono – è che un Club debba rappresentare un territorio, una comunità, e vivere del coinvolgimento del territorio stesso. Di regola, un club dovrebbe investire nel suo progetto sportivo non un euro in più di quanto la mobilitazione del territorio a suo sostegno gli permette. Se in tanti danno poco, il club ha un futuro garantito e una base solida su cui programmare”.

“Perché questo avvenga – rilanciano – è necessario che il Club si dimostri un punto di riferimento simbolico e materiale per la comunità. Quello che non fanno più nel professionismo e, purtroppo, sempre meno anche tra i dilettanti. Un Club deve occuparsi di educazione, di solidarietà, di lavoro, di aggregazione, della salute, di arte, di musica, di poesia; deve essere consapevole di avere le risorse per occuparsi dei temi che sono maggiormente sentiti dalla popolazione. Questo è quello che cerchiamo di fare con il Centro Storico Lebowski”.

“Ogni decisione è rimessa alla discussione e all’approvazione dei soci secondo la formula “una testa un voto” – concludono – Da questo momento, non ci sono più scuse per quanto riguarda il ruolo dell’autofinanziamento, e dunque dell’indipendenza, del Club: sarà possibile sostenere tutti gli obiettivi che ci daremo (sportivi e politici) con l’acquisto di azioni. “Tutti, poco” e non “uno, tutto”. Sarà quindi la partecipazione della nostra comunità a determinare il futuro del Lebowski”.

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