Andrea Bacci, presidente del San Donato Tavarnelle

“Abbiamo perso due giocatori ma non due uomini”: otto parole dietro le quali ci sono significati profondi.

Le ha affidate a una secca nota del suo San Donato Tavarnelle il presidente Andrea Bacci, a commento della mancata firma di Matteo Caciagli e Francesco Colombini, rispettivamente capitano e fulcro del centrocampo e leader difensivo (miglior difensore Serie D 2017/18) sul rinnovo per la stagione 2018/19.

Lo dice spesso Andrea Bacci: “Io lo sport lo intendo ancora come un qualcosa di pulito, in cui la parola data conta, in cui le strette di mano sono importanti. In cui gli atteggiamenti in campo e fuori devono essere consoni. Ognuno nel suo ruolo”.

E’ una linea molto netta quella che traccia Bacci con quelle otto parole. Che potrebbero essere utile insegnamento per tanti altri.

La società fa la società. Lo staff tecnico fa lo staff tecnico. I giocatori fanno i giocatori.

Chi cerca di “invadere” campi che non sono i suoi, manca di rispetto a tutti. E non ha diritto di cittadinanza.

Non possiamo sapere fino in fondo i motivi che hanno portato a una rottura così clamorosa. Di sicuro Caciagli e Colombini avranno le loro verità, e se vorranno spiegarle siamo ovviamente a disposizione.

Quel che è certo è che una società come il San Donato Tavarnelle, appassionata, che arriva da una stagione con un finale incredibile, che ha avvicinato centinaia e centinaia di tifosi, tutto avrebbe voluto meno che privarsi di due pilastri come loro. A venti giorni dal raduno.

E se alla fine si è arrivati a questo ci sono motivazioni profonde. Che vanno al di là del lato tecnico, per il quale mai nessuno consiglierebbe di fare a meno di due come Caciagli e Colombini.

Tira una linea netta Bacci con quelle otto parole: adesso la fase più difficile, ovvero quella di trovare sostituti all’altezza.

Ma intanto il “manifesto” gialloblù è stampato: la società fa la società. Lo staff tecnico fa lo staff tecnico. I giocatori fanno i giocatori.

Matteo Pucci

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