GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – “Sto valutando anche l’ipotesi di lasciare il mondo del calcio”.
È molto deluso, amareggiato e arrabbiato il presidente del Grassina Tommaso Zepponi all’indomani della pubblicazione dei deferimenti (ovvero le citazioni in giudizio) riguardo alla questione delle partite combinate nello scorso campionato di Eccellenza.
A Zepponi (come co-presidente), così come a Massimo Colucci (come presidente) e al Grassina come società per responsabilità diretta, viene contestata la violazione dell’articolo 7 comma 7 del Codice di Giustizia Sportiva, ovvero quella che viene chiamata comunemente “omessa denucia” relativa alla partita Sestese-Grassina della scorsa stagione “per aver violato il dovere di informare la Procura Federale, omettendo di denunciare i fatti, integranti illecito sportivo” come si legge nel deferimento.
“Ho la coscienza a posto per quanto ho sempre fatto come dirigente del Grassina e da questo punto di vista sono e rimango tranquillo – va avanti Zepponi – Questa è sempre stata la mia posizione ed è quello che ho sempre ripetuto e ribadito anche alla Procura Federale. Non ho niente da rimproverarmi. Ma sono allo stesso tanto arrabbiato adesso. Questa faccenda, che va avanti ormai da mesi, mi ha veramente provato. E non nego che sto pensando davvero in maniera seria di lasciare il mondo del calcio”.
“Nel calcio ho investito tante risorse in questi anni – prosegue – non solo a livello economico ma anche a livello personale in termini di tempo e di impegno. Situazioni come questa ti fanno davvero venire la voglia di smettere. Noi non abbiamo fatto nulla di illecito e ci troviamo sullo stesso banco degli imputati accanto a chi invece sembra abbia fatto altro, almeno a leggere le carte”.
Al deferimento seguirà – in tempi al momento da stabilire – il dibattimento e quindi poi le sentenze in almeno due gradi di giudizio (ovvero quello della Commissione Disciplinare e quello di secondo grado e definitivo della Corte di Giustizia Federale).
Nello specificio, questo dice il comma 7 dell’articolo 7: “I soggetti (..) che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi precedenti, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale della FIGC”.
Cosa rischiano il Grassina e i soggetti chiamati in causa?
Il comma 8 dell’articolo 7 dice: “Il mancato adempimento dell’obbligo di cui al comma 7, comporta per i soggetti di cui all’art. 1 bis, commi 1 e 5 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a un anno e dell’ammenda non inferiore ad euro 30.000”.
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