SAN CASCIANO – “Dopo Cerbaia e Mercatale, adesso la Sancascianese: ho girato tutte le panchine del Comune” scherza Simone Dainelli, da una settimana alla guida dei gialloverdi al posto di Danilo Bernacchioni per provare a dare una scossa a una squadra che in poche settimane è passata dal vertice alla zona a rischio.
A lui, che nel Cerbaia ha giocato per vent’anni prima di passare dal campo alla panchina e che poi ha portato il Mercatale in Seconda (prima della decisione della società di non iscriversi al campionato), la non facile impresa di far uscire la Sancascianese da un brutto momento di crisi.
La “prima” non è andata nel migliore dei modi, con la caduta in casa contro il lanciatissimo Chianti Nord. Ma non era certo l’esordio più semplice che si potesse immaginare.
Obiettivo minimo: salvarsi senza i play-out già costati cari la scorsa stagione. “Fin qui ho sempre raggiunto l’obiettivo che mi ha posto la società, sia a Cerbaia con la salvezza che a Mercatale con la vittoria del campionato – spiega Dainelli – Speriamo di farcela anche stavolta. E speriamo anche di avere un po’ di fortuna, che non guasta mai”.
Pochi giorni al lavoro con la squadra, poi subito l’esordio: “Ho visto poche partite di questo campionato e la Sancascianese solo alla prima giornata, oltre a qualche partita del Cerbaia. Dei giocatori conoscevo solo il portiere Cavuoti che avevo allenato a Mercatale. Quindi non ho ancora chiaro un’idea complessiva sul nostro girone e sui valori in generale. La sosta intanto capita a proposito per poter lavorare meglio in queste due settimane. Mi sono comunque fatto l’idea di una squadra buona, che deve uscire il prima possibile da un brutto momento soprattutto a livello psicologico”.
“Se il “trauma” è stata la partita persa a tavolino con la Sambuca? – analizza – Penso proprio di sì. E, come capita spesso in questi casi, alla fine a rimetterci è stato l’allenatore. Ma non credo che tra prima e dopo quella partita sia cambiato molto a livello tecnico: eppure la squadra fino a quel match stava facendo molto bene. L’importante è che i ragazzi ritrovino adesso la consapevolezza dei propri mezzi che hanno smarrito per strada”.
Dainelli non crede molto nelle formule e negli schemi in Seconda Categoria: “Conta l’aspetto psicologico e la gestione del gruppo. Senza la giusta amalgama tra i giocatori si va da poche parti”.
Saranno settimane intanto di lavoro serrato: mercoledì prossimo amichevole contro l’Impruneta Tavarnuzze, poi un test con gli Juniores. In mezzo allenamenti questi tutti i giorni. Anche perché al rientro ci sarà subito un match decisivo, contro lo Sporting Poggibonsi: “Ai ragazzi l’ho ripetuto. Dobbiamo vincerlo. È uno scontro diretto per la salvezza, dato che siamo a pieno titolo nella zona play-out”.
Gabriele Fredianelli
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