GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – A Grassina è un volto noto: o lo si vede recapitare la posta a piedi o a bordo del suo scooter, o lo si incontra vestito sportivo mentre corre in giro con passo allenato, in ogni stagione.

Paolo Bernini lo conoscono tutti, un’anima lunga si direbbe visto il suo fisico. Oltre che postino per il paese, grassinese doc, è anche qui residente insieme alla moglie Monica e ai loro due bambini.

E può capitare a chiunque di incontrarlo anche ogni giorno in una delle due versioni. Sempre allegro e ironico il quarantunenne atleta-non atleta ci svela la sua storia.

“Ho un piccolo forellino al cuore che alla nascita non si è richiuso, completamente asintomatico che mi fa condurre una vita normalissima” inizia a raccontarci.

Questa è la sua storia. Questa è la sua vita. Da non generalizzare. Da non banalizzare. Da leggere, semplicemente.

“Tecnicamente – prosegue – si chiama Forame Ovale Pervio e i medici e i primari che ho sentito mi avrebbero consigliato di operarmi. Nel frattempo però questa mia condizione non mi permette di prendere parte alle competizioni ufficiali podistiche come vorrei. E sinceramente questo mi fa sentire diverso, malato”.

La passione per la corsa gli è stata trasmessa una decina di anni fa dal suocero, podista anche lui nel Gruppo Podistico Fratellanza Popolare di Grassina, ed è stato un crescendo.

Mai però ufficialmente fino a questa volta, quando ha deciso di provare a prendersi una rivincita: il 19 novembre è volato da solo in Spagna per partecipare alla Maratona di Valencia, dove anche lui ha potuto correre.

I partecipanti sono stati oltre sedicimila, lui è arrivato tra i primi seimila con un tempo di 3 ore e 35 minuti.

“Gli ultimi 5 chilometri – racconta – sono stati i più emozionanti con il pubblico che mi vedeva in crisi e mi chiamava per nome vedendo il pettorale, mi incitava a non mollare”.

“Negli ultimi metri – dice ancora emozionato – sul rettilineo all’arrivo costruito sul ponte galleggiante, ho pianto dalla gioia per l’emozione di avercela fatta e di poter tagliare il traguardo come tutti gli altri. Una sensazione indescrivibile”.

Un riconoscimento voluto per se stesso, all’impegno ed alla costanza verso questa grande passione: “Mia moglie mi ha sempre detto di fare quello che mi sentivo e adesso mi sento felice”.

Silvia Rabatti

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